Come si scrivono le note di una tesi di laurea a piè pagina: ecco quando inserirle senza sbagliare e con le giuste abbreviazioni
Scrivere le note di una tesi di laurea a piè pagina non è semplice, perché bisogna capire il meccanismo e adattarsi alle varie situazioni: certe volte, infatti, bisogna citare un intero libro; certe volte, un solo capitolo e altre ancora l'articolo di una rivista (e la casistica non si esaurisce certo così). Se pensate positivo, però, forse vi risulterà meno ostile imparare come scrivere una citazione bibliografica nelle note: una volta imparato il procedimento, infatti, sarà un gioco da ragazzi fare tutta la bibliografia finale della tesi di laurea.
Ma vediamo come si scrivono le note a piè di pagina. Citare un libro è molto semplice, e la struttura è questa:
Nome e cognome dell'autore, Nome del libro in corsivo, città dell'editore, nome dell'editore, anno di pubblicazione, numero pagine.
Ecco un esempio: Cfr. Luca Serianni, Storia della lingua italiana. Il primo Ottocento, Bologna, Il Mulino, 2011 (ricordiamo, visto che ci siamo, che cfr. vuol dire confer, dal latino CONFERRE e significa 'consulta').
Potrete anche semplicemente scrivere Cfr. SERIANNI 2011, perché poi nella bibliografia si capirà a quale libro fa riferimento questa citazione abbreviata.
Per tutti gli altri casi di citazione bibliografica, date pure un'occhiata al nostro approfondimento sulle citazioni nella tesi di laurea, dove abbiamo trattato nel dettaglio come citare un libro, un articolo, un capitolo e così via.
Come si usano idem e ibidem: le abbreviazioni latine e non
Adesso vedremo, infatti, come si scrivono le note di una tesi di laurea usando le abbreviazioni latine:
- Se dovete citare lo stesso libro nella nota successiva, quindi Storia della lingua italiana. Il primo Ottocento, ma una pagina diversa, dovrete semplicemente scrivere: Cfr. Ibidem, numero pagina o intervallo pagine.
- Se, invece, dovete citare lo stesso libro e la stessa o le stesse pagine, sempre nella nota successiva, dovrete usare l'espressione Idem: Cfr. Idem.
- Se, infine, avete citato un testo e volete ricitarlo ma non nella nota successiva, la formula a cui dovrete ricorrere sarà questa. Cfr. L. Serianni, op. cit, numero pagina o intervallo pagine.
Ricordate: la nota in cui volete citare il libro o l'articolo o altro deve essere quella successiva, perché solo in questo caso potrete usate idem o ibidem; in tutti gli altri casi, invece, questo non sarà possibile, perché rischiate di indurre il lettore in confusione.
Scrivere bene e al momento giusto le note di una tesi di laurea
Ma scrivere correttamente le note di una tesi di laurea non significa solo citare bene un libro o usare le abbreviazioni nel modo giusto, anche se questi sono gli scogli più grandi da superare: scrivere bene le note di una tesi di laurea a piè pagina significa anche sapere cosa scrivere, come e quando scriverlo. Vediamo perché.
Una nota vi serve per non appesantire il testo che scrivete: questo vuol dire che, così come dovete usare le note per rimandare ad approfondimenti importanti e a bibliografia usata, non dovete neanche inserire una nota ogni due parole; in questo modo, in effetti, a chi legge potrebbe venire voglia di chiudere il lavoro e dedicarsi ad altro: è vero che il vostro è un testo d'approfondimento ed è un lavoro scientifico, ma è anche vero che il lettore non può perdere la testa con i vostri apparati impossibili. Occhio a misurare bene tutti gli ingredienti, insomma!
Ricordate, infine, che una nota non serve solo a citare altri lavori, ma è necessaria anche per approfondire quanto è stato scritto sopra: mettiamo che nel testo stiate facendo un discorso già complesso di suo, e che la precisazione di determinati argomenti dovesse portare a complicarlo ancor di più, tali precisazioni fatele nelle note e vedrete che la tesi di laurea sarà molto più bella e facile da leggere.
Abbiamo visto, insomma, come si scrivono le note di una tesi di laurea: citare un libro è la parte più complicata, a cui si aggiunge la citazione di articoli di riviste e capitoli del libro stesso; poi dovrete fare pratica con l'uso delle abbreviazioni, generalmente usate solo se dovete citare lo stesso testo nella nota successiva; è più facile, invece, capire che l'apparato delle note arricchisce e non appesantisce una tesi, e che quindi va benissimo inserire approfondimenti e rimandi, ma non è un buon comportamento far scoppiare la pagina con richiami superflui.
Non ci resta che augurarvi buon lavoro, e, ovviamente, se avete dei dubbi, consultate il nostro approfondimento su come scrivere una buona tesi di laurea, dove trattiamo tutto il processo di scrittura della tesi. Per tutti gli altri problemi, non esitate a contattarci!
La foto è tratta da Pixabay.com