Ecco un esempio di tema su Charlie Hebdo e la libertà di stampa in vista di un compito in classe o della prima prova alla maturità scolastica
Oggi vogliamo proporvi un tema svolto su Charlie Hebdo e sulla libertà di stampa e satira, senza soffermarci, quindi, solo sui fatti accaduti in Francia, ma portando il discorso su un tema più generale, che potrebbe esservi proposto a scuola o alla prima prova dell'esame di maturità: in questo modo, facendo riferimento a Charlie Hebdo, potrete portare avanti un discorso più completo, che dimostrerà a chi leggerà il compito la vostra padronanza contenutistica e un'indiscutibile capacità di saper gestire argomenti complesso in maniera completa.
Vi ricordiamo che quanto scritto in questo tema su Charlie Hebdo e la libertà di stampa può essere facilmente usato e adattato per scrivere anche un saggio breve: la differenza tra quest'ultimo e un tema, infatti, sta nel fatto che il secondo è una traccia libera; il primo, invece, è basato su una serie di stralci di interviste o altro, a cui dovrete fare riferimento (qui trovate tutti i consigli per fare un buon saggio breve). Ma veniamo al dunque, partendo proprio da una traccia ipotetica:
"Gli ultimi fatti accaduti in Francia alla redazione del giornale Charlie Hebdo hanno riaperto importanti discussioni sul tema della libertà di stampa e di satira in tutto l'Occidente, in un mondo ormai minacciato dal terrorismo. Le vignette contro Maometto e la religione islamica, a cui si aggiungono vignette contro la Chiesa e la religione cattolica, ma non solo, rappresentano davvero una forma di libertà oppure sono una chiara offesa a un credo che non può essere violato?"
Nella traccia vi si chiede di fare riferimento agli ultimi avvenimenti accaduti nella redazione di Charlie Hebdo, sui quali dovreste informarvi tramite blog dedicati alla politica o tramite i quotidiani, per poi approfondire la vostra conoscenza con articoli a taglio editoriale, e poi vi si chiede di esporvi su un argomento importante: fino a che punto si può parlare di libertà di stampa? Quella di Charlie Hebdo è davvero libertà oppure è stata una pelese offesa a un credo? Ricordate, ovviamente, che le vignette satiriche del giornale non prendono solo di mira l'Islam, ma anche il Cristianesimo: in base alle vostre opinioni, chiaramente, dovrete portare avanti un discorso chiaro e coerente.
Vi ricordiamo che quanto scritto in questo tema su Charlie Hebdo e la libertà di stampa può essere facilmente usato e adattato per scrivere anche un saggio breve: la differenza tra quest'ultimo e un tema, infatti, sta nel fatto che il secondo è una traccia libera; il primo, invece, è basato su una serie di stralci di interviste o altro, a cui dovrete fare riferimento (qui trovate tutti i consigli per fare un buon saggio breve). Ma veniamo al dunque, partendo proprio da una traccia ipotetica:
"Gli ultimi fatti accaduti in Francia alla redazione del giornale Charlie Hebdo hanno riaperto importanti discussioni sul tema della libertà di stampa e di satira in tutto l'Occidente, in un mondo ormai minacciato dal terrorismo. Le vignette contro Maometto e la religione islamica, a cui si aggiungono vignette contro la Chiesa e la religione cattolica, ma non solo, rappresentano davvero una forma di libertà oppure sono una chiara offesa a un credo che non può essere violato?"
Nella traccia vi si chiede di fare riferimento agli ultimi avvenimenti accaduti nella redazione di Charlie Hebdo, sui quali dovreste informarvi tramite blog dedicati alla politica o tramite i quotidiani, per poi approfondire la vostra conoscenza con articoli a taglio editoriale, e poi vi si chiede di esporvi su un argomento importante: fino a che punto si può parlare di libertà di stampa? Quella di Charlie Hebdo è davvero libertà oppure è stata una pelese offesa a un credo? Ricordate, ovviamente, che le vignette satiriche del giornale non prendono solo di mira l'Islam, ma anche il Cristianesimo: in base alle vostre opinioni, chiaramente, dovrete portare avanti un discorso chiaro e coerente.
L'introduzione del tema su Charlie Hebdo e la libertà di stampa
Vediamo subito l'introduzione di un tema su libertà di stampa e Charlie Hebdo:
Nessuno ha il diritto di uccidere, e questo non può che essere un punto di partenza indiscutibile per i discutere di quanto accaduto nella redazione di Charlie Hebdo ad opera dei terroristi dell'ISIS; è noto cosa sia successo: il mondo ne è stato fortemente scosso, ha vissuto con terrore le vicende del 7 gennaio 2015 e la Francia ancora ne ricorda i morti. Dodici persone uccise e undici feriti, in quella giornata; ma la ferita non è solo questa: riguarda, bensì, tutto l'Occidente, e non solo le famiglie e la popolazione francese, in un mondo sempre più minacciato dal terrorismo islamico, che ha già mietuto e continua a mietere vittime ovunque: ne sono una terribile testimonianza i fatti accaduti in Kenja, dove l'ISIS ha attaccato un campus, e in Tunisia, dove i terroristi hanno assaltato un museo. Non sono riferimenti casuali, né inutili, poiché campus e museo sono simboli di valori fondamentali per tutto l'Occidente: istruzione e democrazia, alla base di qualsiasi tipo di libertà.
Nessuno ha il diritto di uccidere, e questo non può che essere un punto di partenza indiscutibile per i discutere di quanto accaduto nella redazione di Charlie Hebdo ad opera dei terroristi dell'ISIS; è noto cosa sia successo: il mondo ne è stato fortemente scosso, ha vissuto con terrore le vicende del 7 gennaio 2015 e la Francia ancora ne ricorda i morti. Dodici persone uccise e undici feriti, in quella giornata; ma la ferita non è solo questa: riguarda, bensì, tutto l'Occidente, e non solo le famiglie e la popolazione francese, in un mondo sempre più minacciato dal terrorismo islamico, che ha già mietuto e continua a mietere vittime ovunque: ne sono una terribile testimonianza i fatti accaduti in Kenja, dove l'ISIS ha attaccato un campus, e in Tunisia, dove i terroristi hanno assaltato un museo. Non sono riferimenti casuali, né inutili, poiché campus e museo sono simboli di valori fondamentali per tutto l'Occidente: istruzione e democrazia, alla base di qualsiasi tipo di libertà.
Svolgimento e sviluppo del tema su Charlie Hebdo
Se l'ISIS non va giustificato in alcun modo, poiché si tratta di un'associazione terroristica, non si può pretendere, però, di nascondere un'offesa o un insulto dietro al diritto di satira o alla libertà di stampa, soprattutto se ad esser presi di mira sono il culto e la religione, non tanto i loro funzionari ed esponenti - preti, suore e uomini di Chiesa in generale -, quanto divinità e atti ad esse attribuiti: una delle tante vignette di Charlie Hebdo, per esempio, ha avuto come protagonisti il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo in una scena volgare e fuori da ogni logica, e dunque chiaramente irrispettosa nei confronti di un credente; non si può parlare di laicismo in questo caso, perché essere laici non può significare offendere gratuitamente e senza ritegno Dio e la Trinità: la fede è un fatto intimo e personale, essenziale per il credente, e dunque, polemica sull'ipocrisia del cristiano a parte, va rispettata.
Andare al cuore del problema con altri esempi è importantissimo, perché è di libertà di stampa e di satira che stiamo parlando, e dunque di un argomento davvero complesso, alla base della cultura occidente, e tutelato da Costituzioni e legislazioni dei nostri Paesi: se Charlie Hebdo avesse pubblicato una vignetta satirica con allusione al rapporto tra la Chiesa e gli omosessuali, magari prendendo di mira anche preti e suore, sarebbe stato diverso, poiché in questo caso la satira avrebbe raggiunto il suo scopo, e cioè quello di criticare, se non condannare, un'indiscutibile chiusura nei confronti di una comunità. Nella fattispecie del caso, invece, pubblicare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo in una scenetta volgare e incomprensibile ha solo offeso la fede di milioni e milioni di persone (un po' come quando si bestemmia in luogo pubblico: il principio è lo stesso).
La vignetta che Charlie Hebdo aveva pubblicato prima dell'attentato in redazione paragonava Maometto a un clown, un po' come se paragonassimo Gesù Cristo a un pagliaccio: l'obiettivo del vignettista era quello di sottolineare che pure l'Islam fosse soggetto a umorismi e prese in giro; un messaggio chiaro e nient'affatto blasfemo, che però si è scontrato con contenuti palesemente provocatori, oltre che con una comunità profondamente diversa da quella cattolica.
Andare al cuore del problema con altri esempi è importantissimo, perché è di libertà di stampa e di satira che stiamo parlando, e dunque di un argomento davvero complesso, alla base della cultura occidente, e tutelato da Costituzioni e legislazioni dei nostri Paesi: se Charlie Hebdo avesse pubblicato una vignetta satirica con allusione al rapporto tra la Chiesa e gli omosessuali, magari prendendo di mira anche preti e suore, sarebbe stato diverso, poiché in questo caso la satira avrebbe raggiunto il suo scopo, e cioè quello di criticare, se non condannare, un'indiscutibile chiusura nei confronti di una comunità. Nella fattispecie del caso, invece, pubblicare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo in una scenetta volgare e incomprensibile ha solo offeso la fede di milioni e milioni di persone (un po' come quando si bestemmia in luogo pubblico: il principio è lo stesso).
La vignetta che Charlie Hebdo aveva pubblicato prima dell'attentato in redazione paragonava Maometto a un clown, un po' come se paragonassimo Gesù Cristo a un pagliaccio: l'obiettivo del vignettista era quello di sottolineare che pure l'Islam fosse soggetto a umorismi e prese in giro; un messaggio chiaro e nient'affatto blasfemo, che però si è scontrato con contenuti palesemente provocatori, oltre che con una comunità profondamente diversa da quella cattolica.
Non è possibile pensare di doversi piegare all'Islam e, in generale, di immaginare una satira subordinata alle possibili reazioni di questa o quest'altra comunità o persona: non avrebbe ragione di esistere, altrimenti, e sarebbe un duro attacco all'idea stessa di democrazia, basata sulla possibilità che ognuno ha, però con toni profondamente rispettosi, di esprimere le proprie opinioni su qualsiasi argomento, senza per questo incappare in censure preventive o repressive. La libertà di stampa e di satira, però, ha i suoi limiti ben precisi, e, per quanto il messaggio possa essere legittimo e nobile, perché è vero che l'Islam è soggetto a critiche, e anche a condanne, come qualsiasi altra religione, associazione e non solo; è anche vero, tuttavia, che una critica può essere condotta in molti altri modi, e che forse, con questi altri modi, si sarebbe potuta evitare la strage in redazione, le manifestazioni in piazza nei giorni successivi e il Je Suis Charlie dei social network, talvolta condiviso in maniera impropria (per esempio, da chi non aveva la benché minima idea di cosa volesse dire e di cosa stesse accadendo, e sta accadendo tuttora, nel mondo).
Conclusione del tema su Charlie Hebdo e considerazioni finali
L'Europa e l'Occidente intero, insomma, si trovano a dover combattere il terrorismo non solo con le armi e con misure di sicurezza internazionali, ma anche in via preventiva: nessuno potrà mai toglierci la parola, e nessuno potrà mai impedirci di pensar male dell'Islam o del Cattolicesimo; è anche vero, però, che mi sento Charlie, per ricalcare il già citato hashtag, fino a un certo punto: tra il coraggio della libertà e l'imprudenza dell'offesa c'è una linea di confine troppo sottile, che non penso debba essere oltrepassata.
Come avrete senz'altro notato, il tema su Charlie Hebdo e sulla strage del terrorismo islamico ha permesso di fare un discorso coerente e lineare, oltre che adeguato alla discussione richiesta sulla libertà di stampa e di satira. Forse avrebbero potuto chiedervi anche del terrorismo islamico e della convivenza tra Occidente e altre culture, ed è per questo che vi consiglio di leggere pure questo tema svolto, magari per integrare e avere più spunti.
Ricordate, ovviamente, che questa è soltanto una delle tracce possibili su un eventuale tema da svolgere su Charlie Hebdo e che molto dipende da quello che sapete: in vista di un tema o di una prima prova alla maturità, leggete e informatevi, perché più conoscenze avete, più le vostre opinioni non saranno frutto di luoghi comuni, e saranno ben motivate e argomentate, più il punteggio sarà elevato.
Come avrete senz'altro notato, il tema su Charlie Hebdo e sulla strage del terrorismo islamico ha permesso di fare un discorso coerente e lineare, oltre che adeguato alla discussione richiesta sulla libertà di stampa e di satira. Forse avrebbero potuto chiedervi anche del terrorismo islamico e della convivenza tra Occidente e altre culture, ed è per questo che vi consiglio di leggere pure questo tema svolto, magari per integrare e avere più spunti.
Ricordate, ovviamente, che questa è soltanto una delle tracce possibili su un eventuale tema da svolgere su Charlie Hebdo e che molto dipende da quello che sapete: in vista di un tema o di una prima prova alla maturità, leggete e informatevi, perché più conoscenze avete, più le vostre opinioni non saranno frutto di luoghi comuni, e saranno ben motivate e argomentate, più il punteggio sarà elevato.
La foto è tratta da Pixabay.com