Tema svolto sulla fame nel mondo per maturità e compiti in classe? Ecco la nostra proposta, che tocca argomenti come il divario Nord-Sud del pianeta e i Paesi in via di sviluppo
Oggi vi presentiamo un tema svolto sulla fame nel mondo, che vi permetterà di entrare a fondo nella materia, toccando argomenti come gli squilibri fra Nord e Sud del pianeta, anche con riferimenti ad eventi importanti come l'Expo 2015 (qui trovate i nostri temi svolti sulla fiera di Milano). Quello che affronteremo è un problema serio, che richiede informazione adeguata: come in tutte le altre tracce, abbiamo cercato di fare riferimenti a fatti d'attualità, senza mai cadere nel banale o nel non argomentato; ed è proprio questo tipo di atteggiamento che dovete assumere quando fate un tema: vi propongono una traccia sulla fame nel mondo? Bene: leggete i blog, informatevi tramite i quotidiani, andate sul sito ufficiale della FAO e fate tutto ciò che fareste qualora doveste informarvi su un argomento che vi tocca da vicino; solo così, potrete riuscire a svolgere adeguatamente la traccia.
Il tema svolto che vi proponiamo oggi risponde alle esigenze di tutti - o di parecchi -, visto che parte proprio da una traccia generale, che potrebbe capitare non solo alla maturità ma anche in un compito in classe. Vediamola subito:
"Obesità e cattive abitudini alimentari, sprechi di cibo e ricchezza spropositata nel Nord del Mondo; morte per malnutrizione, vita di stenti nel migliore dei casi e insufficienza di cibo e acqua nel Sud del Mondo: gli squilibri del nostro pianeta sono dei problemi che non possono essere più piaciuti e con i quali oggi bisogna assolutamente confrontarsi. Il candidato discuta queste problematiche, alla luce delle sue conoscenze".
Introduzione del tema sulla fame nel mondo
Una buona introduzione al tema sulla fame nel mondo e sugli squilibri Nord-Sud è senz'altro questo:
Parlare di fame nel mondo come uno dei maggiori problemi di questo secondo millennio fa inorridire: è la dimostrazione più chiara, infatti, di come il nostro modus vivendi sia controproducente per l'essere umano - soprattutto, e purtroppo, per il Sud del Mondo - e indifendibile. Le ultime statistiche della FAO lo dicono chiaramente: sono 805 milioni coloro che vivono di stenti e non riescono a nutrirsi adeguatamente, e di questi il 98% vive nei Paesi in via di sviluppo; a tale stato di cose va aggiunto pure che una persona su dieci è obesa nelle zone più ricche del pianeta.
Risolvere il problema della fame del mondo non è facile, così come tutti i problemi con cui l'uomo deve combattere oggigiorno (problemi che, purtroppo, e questo va sottolineato, devono la loro nascita e il loro peggioramento proprio all'essere umano); il punto, però, è che non siamo neppure dinanzi a una questione impossibile da risolvere: è noto, e non si tratta certamente di una storia inventata, che con il cibo buttato quotidianamente nella spazzatura si riuscirebbe a nutrire l'altra parte del mondo, quella che tutti dimenticano, con cui nessuno vuole avere a che fare, ma che le grandi multinazionali ricordano quando si tratta di sfruttare la manodopera e depositare gli scarichi tossici delle loro aziende.
Da sempre le associazioni del settore invitano il consumatore a un'alimentazione che sia equilibrata e corretta: le campagne di sensibilizzazione sono aumentate nel corso degli anni e con esse anche la consapevolezza dei consumatori, talvolta davvero informati - se si pensa a diete vegane o diete vegetariane, per le quali una corretta informazione è il presupposto essenziale per continuare a nutrirsi in maniera corretta e sana - su comportamenti e abitudini alimentari. La minoranza, però, non risolve il problema: l'obesità è un problema che affligge molti giovani, e, se pensiamo che nell'altra parte del mondo o in un'altra casa, c'è qualcuno che muore di stenti, riesce facile capire che tutto il sistema va decisamente rivisto.
Svolgimento del tema sulla fame nel mondo
L'introduzione focalizza il problema: da una parte s'introduce il tema della fame nel mondo; dall'altra, invece, si parla di obesità e cattiva alimentazione (qui trovate il nostro tema sull'alimentazione corretta): tutto ciò che c'è nella traccia e di cui vi si chiede di parlare. Procediamo:
Tra gli obiettivi di Sviluppo per il Millennio stabiliti dalle Nazioni Unite per il XXI secolo vi è proprio il dimezzamento del numero degli affamati: gli ultimi studi dichiarano che negli anni Ottanta e negli anni Novanta la fame cronica è diminuita, ma sottolineano pure che negli ultimi dieci anni si è registrato un lento e costante aumento del problema, in un mondo che di fame non dovrebbe lasciar morire nessuno. Riesce difficile non ripeterlo, ma i fatti stanno proprio così, e, per quanto si vogliano trovare motivazioni più complesse e inquadrare il fenomeno con dissertazioni sofisticate, il punto è solo uno: forse l'essere umano così tanto umano non è.
Solo in Italia un milione e centomila bambini tra i sei e gli undici anni hanno problemi di obesità e sovrappeso, segni, questi ultimi, di cattiva alimentazione e senz'altro associati ad attività sportiva inadeguata. Da una parte, insomma, c'è il Nord del mondo con i suoi vizi e i suoi sprechi - e anche le sue malattie -; dall'altra, invece, il Sud, con le sue sofferenze e i suoi sogni, che poi non sono i nostri sogni chiusi nel cassetto, di cui un bimbo africano non ha neanche consapevolezza quando si trova su un barcone pronto a finire in una nuova terra: sono i sogni di chi ha fame e non ha nulla, di chi vive con poco e di chi, anche se mangia, non si nutre come dovrebbe (mangiare tanto - si sa - non significa nutrirsi bene, perché una buona alimentazione si basa sull'apporto di tanti micronutrienti).
La corsa esasperata al guadagno, purtroppo, impedisce alle multinazionali e a tutto il sistema economico-politico mondiale di provvedere a un'equa e giusta distribuzione delle risorse; si pensi soltanto al sistema del land grabbing, contro il quale non poche associazioni si sono schierate e si schierano tuttora: l''accaparramento di terra', venuto alla ribalta nel XXI secolo, consiste nell'acquisizione su larga scala dei terreni agricoli dei Paesi in via di sviluppo, anche a discapito di comunità e villaggi già presenti, per portare risorse al proprio stato. Il fenomeno è in larga crescita ed è uno dei tanti problemi che dovrebbero essere combattuti per contrastare la fame nel mondo e la cattiva distribuzione delle risorse: se uno stato ricco toglie risorse a uno povero, magari investendo poco, come può lo stato povero crescere? Come sempre, insomma, dietro a questioni così insormontabili si nasconde la terribile mano dell'uomo: non di tutti gli uomini, per fortuna, perché c'è chi cerca di combattere davvero, e con tutte le sue forze, qualsiasi causa del dislivello tra Nord e Sud.
Negli ultimi anni, per esempio, si sente parlare incessantemente di "rivoluzione vedere per l'Africa", e cioè di piani per l'irrigazione e per la fertilizzazione; la stessa FAO è intervenuta con serietà e sta facendo pressione per vietare la produzione di culture per i biocarburanti; è ancora poco diffuso, ma è comunque iniizato, il commercio equo e solidale, su cui noi consumatori dovremmo informarci maggiormente: si tratta di iniziative a tutela del Sud del Mondo e che va a frenare lo squallido meccanismo dello sfruttamento dell'Africa (e non solo) a favore di tutti i Paesi più ricchi. Il cambiamento di uno non produce grossi miglioramenti, ma, se a uno si aggiunge un altro e se a quell'altro se ne aggiunge un altro ancora, allora la strada è veramente quella giusta.
Conclusione del tema sulla fame nel mondo
Introduzione e svolgimento del tema su fame nel mondo e squilibrio Nord Sud ora sono vostri: come concludere il vostro compito? Ovviamente, con un messaggio chiaro, che metta in evidenza il vostro punto di vista e che richiami, anche se non completamente, quanto avete detto finora: insomma, dev'esserci coerenza tra ciò che avete scritto e ciò che state per scrivere. Vediamo subito:
Non so se si risolverà mai il problema della fame nel mondo, anche perché in occasioni come l'Expo 2015 si è parlato di tutt'altro e gli stessi sponsor dell'evento sono proprio le multinazionali: penso, però, e non posso pensare diversamente, che non tutto sia perduto e che, se non arriverà un grande cambiamento, perlomeno potremo dire di aver fatto il possibile per combattere massacro legalizzato. L'uomo moderno ha tanti mezzi per combattere il potere, e la forza di tanti non può davvero nulla contro le industrie, che sono tanto potenti quanto deboli al tempo stesso: "insieme", insomma, è l'unica condizione possibile per cambiare davvero. Sta a tutti noi iniziare.
Oltre al tema sulla fame nel mondo, abbiamo svolto molte altre tracce: trovate qui tutti i nostri temi svolti. Se avete richieste, fatevi sentire e cercheremo di fare il possibile!
La foto è tratta da Pixabay.com