Il nostro tema svolto sulla guerra oggi e sulla minaccia di una terza guerra mondiale, in vista del compito in classe o della maturità
Il seguente tema svolto sulla guerra di oggi, in questi anni così tristi per tutto il genere umano, purtroppo così assuefatto dalle notizie dei mass media da non capire la gravità dei problemi che stanno emergendo anno dopo anno, vuole essere una presentazione generale dei conflitti moderni, nell'ambito di una traccia che potrebbe capitarvi non solo alla maturità ma anche in un compito in classe o in un compito da svolgere a casa. Si tratta - come senz'altro immaginerete - di una traccia molto complessa: questo, anche perché noi di Linkuaggio cerchiamo di svolgere i vari temi che vi presentiamo supportati da documenti, interviste, saggi e non solo, insomma da tutto ciò che possa essere utile affinché quanto leggerete si riveli non solo frutto di emozioni e istinto - a tutti viene spontaneo criticare la guerra, soprattutto in un compito in classe! -, ma di documentazione e riferimenti concreti.
Proprio per questo motivo, il nostro tema svolto sulla guerra oggi parte da una traccia che, oltre a chiedervi di riflettere sul problema in generale, si focalizza proprio sulla terza guerra mondiale, o meglio: sui tanti conflitti che hanno portato più di qualcuno a dire che una nuova grande guerra è esplosa sotto agli occhi di tutti, senza che nessuno se ne accorgesse (anche il Papa, del resto, lo ha ribadito di recente, e, per quanto si possa essere atei o laici, il pontefice non è certo uno sprovveduto). Prima di vedere la traccia, vi ricordiamo che tutti i nostri temi svolti sono disponibili a questo link; ora procediamo:
Con la fine della Guerra Fredda, la dissoluzione dell'URSS e la distensione tra gli USA e la Russia, una parte dell'opinione pubblica credeva, o forse sperava, che fosse esplosa la pace nel mondo: un bell'auspicio, che, però, pare essere più un'utopia a fronte di quanto sta accadendo oggi, e non solo a causa delle spinte terroristiche dell'Isis. Il candidato rifletta con riferimenti concreti sul tema, chiedendosi se l'allarmismo di chi pensa che una terza guerra mondiale sia già in atto è infondato o se, invece, è motivato seriamente dalla realtà dei tempi.
Introduzione del tema sulla terza guerra mondiale
Come si fa un tema del genere sulla guerra? Niente panico: anzitutto, iniziate da un'introduzione che sia in grado di inquadrare l'argomento e di collegarsi per bene con tutto lo sviluppo dell'elaborato; ricordate, infatti, che un tema fatto bene dev'essere coerente a livello sintattico ma anche a livello contenutistico. Vediamo l'inizio:
Oggi la chiamiamo "missione di pace", non avendo il coraggio, che non è mai politicamente corretto, di parlare di "dichiarazioni di guerra": un comportamento ipocrita, senza ombra di dubbio, visto che dietro alla gran parte dei conflitti che coinvolgono le grandi potenze mondiali si nascondono interessi economici e politici di cui forse neanche noi siamo a conoscenza e su cui, purtroppo (o per fortuna), possono essere fatte soltanto delle ipotesi; a tutto questo, poi, si aggiunga una rivalità che si trascina da anni e anni fra USA e URSS, protagonisti indiscussi di alcune delle guerre più seguite dai mass media, per capire che potrebbe bastare poco per far scoppiare una guerra di dimensioni inaudite.
Entrambe, infatti, hanno a disposizione gli ordigni nucleari, e il sol fatto che al conflitto ucraino, a quello in Siria e alle tante guerre civili che si combattono nel mondo possano aggiungersi anche gli eventuali attacchi del terrorismo islamico spinge a pensare che la terza guerra mondiale sia già iniziata, in un clima tutt'altro che favorevole per l'Europa e non solo: l'economia è in crisi, le masse si sentono impotenti dinanzi ai poteri più forti, e tutto sembra destinato a degenerare nei prossimi anni, con l'Italia che si trova in un focolaio pericoloso di conflitti (a Sud con la guerra in Siria e la primavera araba e a Nord con un conflitto ucraino che vede Putin non solo in contrasto con gli USA ma anche con gran parte dei Paesi europei).
E che dire delle tante guerre civili che purtroppo, passando inosservate, continuano a mietere vittime e a causare la fuga di milioni di persone dalla propria terra? I media occidentali seguono con attenzione le guerre in Siria, in Iraq e in Ucraina, ma le guerre in Darfur? E la crisi nel Sud Sudan? Come non nominare l'Afghanistan? Potremmo continuare con la Nigeria e con la Repubblica Democratica del Congo e la lista risulterebbe ancora lunga: nel mondo esistono conflitti di cui ignoriamo completamente l'esistenza e che forse conosceranno meglio le generazioni di un futuro lontano, quando sarà questa la storia che si studierà. Noi, intanto, cosa facciamo?
La guerra oggi: lo sviluppo del tema
L'introduzione del nostro tema sulle guerre che si combattono oggi nel mondo ci ha permesso di accennare i vari conflitti e di trovare un espediente utile per passare allo sviluppo, che potrebbe essere anche piuttosto breve, o comunque non molto lungo, visto che ci siamo soffermati già abbastanza sull'argomento principale: cosa può fare l'essere umano dinanzi a tutto questo? Vediamo il resto del tema:
Non è facile rispondere a una domanda del genere, se non pensando al genere umano considerato nella sua totalità e non al singolo cittadino del mondo: come singoli possiamo impegnarci, per esempio, a non dare per scontato che ogni conflitto vada risolto con la guerra e a non farci ingannare da chi promette "missioni di pace", perché una missione di pace non prevede l'uso di armi, di aerei, carri armati e così via; la missione di pace, per quanto possa sembrare banale scriverlo, è quella dei volontari e dei missionari, degli insegnanti che partono per l'Africa e rinunciano al benessere e al calore della propria terra: queste sono le missioni di pace; tutto il resto è guerra, e, forse, proprio per questo motivo, come genere umano dovremmo soltanto metterci una mano sul petto, farci un esame di coscienza e iniziare a pensare seriamente di aver fallito non solo nei confronti del pianeta ma anche nei confronti di noi stessi.
Io cosa potrei fare per per impedire all'America di entrare in guerra là dove si sente odore di petrolio? E cosa potrei fare per impedire a Putin di devastare l'Ucraina? Come potrei impedire all'Isis di uccidere degli innocenti? Potrei diventare un grande uomo politico e guidare la mia nazione fuori da questi conflitti, ma servirebbe a evitare la morte di milioni di innocenti? Purtroppo no, ed è per questo che, se dovesse iniziare ufficialmente una terza guerra mondiale, forse a morire non sarà più il bambino indifeso o la mamma terrorizzata: a scomparire sarà tutto il genere umano, perché le armi di distruzioni di massa esistono, i moderni mezzi tecnologici consentono di fare qualsiasi cosa, e un disastro di proporzioni mondiali, con stime di milioni, se non miliardi, di morti è un rischio da mettere in conto. Ed è un rischio che ci meritiamo e che non può essere attribuito né a Dio né ai misteri dell'universo (magari ai tanti meteoriti che prima o poi dovrebbero scagliarsi, secondo l'opinione pubblica, sul nostro pianeta): questo è il nostro rischio, una paura che ci sorprenderà all'improvviso, quando non ci sarà più nulla da fare e quando i sopravvissuti, purtroppo, potranno combattere solo con le pietre, perché, a quel punto, il sol fatto che esisteranno ancora sarà un miracolo.
La conclusione del tema sulla terza guerra mondiale oggi
Adesso siamo arrivati alla conclusione del tema sulla guerra, ed è qui che dovete dare il meglio di voi per far capire qual è il vostro messaggio e perché vi siete espressi in certi termini; ricordate: la coerenza prima di tutto.
Giuseppe Ungaretti scriveva "Soldati si sta come d'autunno sugli alberi le foglie", un commovente haiku che oggi rappresenta un grido di verità, l'urlo di terrore dell'uomo moderno che, impotente dinanzi ai disastri che lui stesso ha creato, vive una vita fragile. E forse il suo non sarà neanche più autunno: è l'inverno quello della terza guerra mondiale e delle guerre che oggi si combattono; l'inverno di chi poteva costruire un mondo migliore e invece si sta distruggendo con le sue stesse mani. Senza accorgersene.
Svolgere un tema sulla guerra, in generale e non solo, non è semplice, anche emotivamente: questo elaborato, però, dovrebbe fare al caso vostro e potrebbe aiutarvi in parecchie circostanze. In bocca al lupo!
La foto è tratta da Pixabay.com