Rapporto tra utile e morale in un riassunto chiaro sul capitolo XV del Principe di Machiavelli
Questo riassunto sul capitolo XV del Principe di Niccolò Machiavelli vi permetterà di afferrare i nodi più importanti di tutto il trattato, poiché parliamo di uno dei
capitoli centrali dell'opera per il suo contenuto: al suo interno, infatti, contiene la sintesi della rivoluzione politica proposta dall'autore, che è noto - come ben sapete - proprio per la sua visione diversa da quella di tutti gli altri pensatori del tempo (non per niente, ancor oggi non è raro imbattersi in citazioni machiavelliane, parlando di politica e non solo). Ma veniamo al dunque.
Il titolo latino del capitolo è De his rebus quibus
homines et praesertim principes laudantur aut vituperantur, vale a dire Di quelle cose per cui gli uomini, e soprattutto i principi, sono lodati
o vituperati. Sin dal titolo possiamo notare che l'ottica dell'autore è
rivolta alla costituzione del buon principe, da intendersi come uomo politico,
ma viene allargata anche alla visione dell'uomo in genere: per Machiavelli,
infatti, il principe è una sorta di uomo superiore agli altri, ma le sue
caratteristiche rimangono profondamente umane e legate alla specifica natura
dell'essere umano.
Approfondisci: leggi i nostri riassunti sui capitoli del Principe di Machiavelli
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Machiavelli è conscio della novità che sta per introdurre
nell'affrontare l'argomento. La trattatistica precedente, infatti, considerava
da lodare per il principe caratteristiche "positive", ossia affini al
campo della bontà , della forza, dell'intelligenza. Se proviamo a pensarci,
anche noi probabilmente potremo dare una risposta simile, se ci venisse chiesto
come deve essere un buon politico; tanto più lo facevano gli uomini che
uscivano dal Medioevo, e che consideravano l'arte politica legata in modo
indissolubile all'etica e quindi alla religione. Nella Commedia, Dante giudica l'operato degli uomini politici anche in
relazione alla loro fede, visto che li incontriamo non tanto in base a una
valutazione del loro operato, ma alla loro beatitudine. Machiavelli vuole
cambiare punto di vista:
"Ma sendo l'intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa che alla imaginazione di essa."
"Ma sendo l'intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa che alla imaginazione di essa."
Utile e morale secondo Machiavelli
Due i punti da sottolineare: l'autore si preoccupa dell'utile, ossia vuole scrivere un'opera che abbia un fine pratico. Inoltre, è interessato ai fatti, non tanto all'astrazione. Arriva così alla famigerata formulazione, una vera rivoluzione nel campo della trattatistica politica, e punto centrale di questo riassunto, perché porta a una separazione dall'etica e quindi dalla valutazione morale:
"E io so che ciascuno confesserà che sarebbe
laudabilissima cosa in uno principe trovarsi, di tutte le soprascritte qualità ,
quelle che sono tenute buone: ma perché le non si possono avere né interamente
osservare, per le condizioni umane che non lo consentono, gli è necessario
essere tanto prudente che sappi fuggire l'infamia di quelli vizii che li
torrebbano lo stato, e da quelli che non gnene tolgano guardarsi se gli è
possibile; ma, non possendo, vi si può con meno rispetto lasciare andare".
Il senso del brano può essere racchiuso nell'affermazione
che abbiamo appena letto. Non si deve più ragionare in base alla bontà , o alle
qualità che noi riteniamo proprie di un uomo buono: egli, infatti, potrebbe non
essere un buon politico. Il principe, infatti, deve anche imparare a essere
"non buono" se vuole mantenere il suo stato, perché deve capire che
la bontà dei sentimenti non riguarda la costruzione e il mantenimento dello
stato.
Approfondisci: leggi i nostri temi svolti d'attualità e letteratura per preparare i tuoi compiti in classe
Questo è il nostro riassunto sul capitolo XV del Principe di Machiavelli: state certi che riuscirete a superare bene qualsiasi interrogazione o compito sull'argomento. In bocca al lupo!
La foto è tratta da Pixabay.com
Cos'è l'utile secondo Machiavelli?
Machiavelli compie una disambiguazione dell'aggettivo "buono": non significa più "moralmente corretto", ma "utile a raggiungere il fine della salvezza dello stato". Si tratta di una vera e propria rivoluzione, di un cambiamento totale di prospettiva che l'autore ha potuto costruire con la sua continua osservazione della vita politica. Il ragionamento sarà poi perfezionato e completato nel capitolo XVIII. Pure, sganciato dalla morale è anche il giudizio sulle qualità non pertinenti all'uomo politico, poiché è bene che il principe, se può, non si abbandoni ai vizi; ma se non può farne a meno, non è rilevante censurarli al fine della creazione della stato. Insomma, è l'utile il nuovo ago della bilancia, l'elemento in base al quale si deve compiere la valutazione del principe.Approfondisci: leggi i nostri temi svolti d'attualità e letteratura per preparare i tuoi compiti in classe
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