Storia breve di Dante e Beatrice, riassunto e commento di un amore che ha animato, con mille sfaccettature e significati, gran parte dell'opera del padre della lingua italiana
La travagliata storia tra Dante e Beatrice è raccontata nella Vita Nova. Questo vuol dire che il prosimetro dantesco (qui trovate un riassunto dettagliato per interrogazioni e compiti in classe) sia da considerarsi come una sorta di proto-romanzo rosa? Niente affatto. L'autore non mostra nessuna tendenza ad esporre in maniera coerente e oggettiva le fasi dell'innamoramento, al fine costruire una narrazione d'amore esaustiva e fruibile da quella grossa fetta di lettori interessati a sdolcinatezze e romanticherie. Si propone al contrario di dare forma poetica agli sconvolgimenti emotivi e ai ripiegamenti delle viscere che gli incontri con Beatrice e la sua morte improvvisa gli suscitarono: piccoli lacerti d'anima sparsi qua e là, ornati con orpelli retorici e riflessioni teoriche a profondo carattere filosofico.
Ci è sembrato tuttavia opportuno, nel riassumere e commentare la loro storia insieme (insieme? Mica tanto), seguire la traccia che Dante ci ha generosamente fornito nella sua opera, pur coscienti che quanto è raccontato è frutto di una rielaborazione soggettiva che ne avrà certamente modificato i connotati (espunto quanto di più scomodo potesse esserci, amplificati viceversa i momenti di inaspettato candore e pathos).
Momento primo della storia tra Dante e Beatrice: il saluto accordato
Il riassunto della loro storia non può che partire dalle origini. I due si incontrano da giovanissimi: lui, nove anni e nove mesi, lei, nove anni e tre mesi (attenti alle ricorrenze numeriche, niente affatto aleatorie. La loro valenza non è realistica – presumibilmente sono cifre manomesse a posteriori dall'autore – quanto simbolica: il tre è la cifra della perfezione, dell'enfasi e della compiutezza; tre infatti sono le nature di Dio secondo il dogma della trinità). La fiamma della passione subito s'attizza nel petto amoroso del poeta, inaugurando quella tirannia d'Amore - come la chiama lui – che avrà tanta voce in capitolo nelle scelte che costelleranno la sua vita.
Approfondisci: leggi i nostri speciali su Dante Alighieri per prepararti al meglio
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A diciotto anni avviene il secondo incontro (1283) che confermerà la sublime affinità dei due cuori. Eccitato da questa visione, l'inconscio di Dante accoglie un sogno altamente allegorico che il poeta riporta in forma di tenzone rivolta agli amici al fine di trovare la chiave di decriptazione: la donna amata, in braccio ad Amore, piange e mangia il suo cuore. Ci sono dubbi se considerare il sogno come un parto genuino della sua mente o piuttosto un artificio letterario; certo è che il topos del cuore mangiato non è un'invenzione dantesca ma ricorre in gran parte della letteratura amorosa. La risposta più soddisfacente appare esserequella di Guido Cavalcanti, che interpreta il sogno come un presagio di morte (ma anche qui non siamo in grado di isolare le capacità di onesto sensitivo del poeta dalla sua connaturata inclinazione al pessimismo).
Paventando di compromettere la reputazione di Beatrice con le sue esternazioni di amatore poco accorto, Dante elabora una strategica copertura (o in questi termini ce la presenta) di retaggio trobadorico, inviando finti poemi amorosi a una donna dello schermo. Ma la reazione di Beatrice non è quella che si era figurato: la donna appare del tutto infastidita dal goffo tentativo di Dante di proteggerla da voci indiscrete, tentativo che interpreta alla stregua un'azzardata sconvenienza.
Momento secondo della storia tra Dante e Beatrice: il saluto negato
Ma continuiamo con il commento della storia fra Dante e Beatrice. Nell'incontro successivo, lei, decisa a muovere un severo rimprovero al comportamento di Dante che ha giudicato licenzioso, gli nega il saluto (gesto che aveva un significato ben più pregnante ai tempi di Dante di quanto ne abbia ai giorni nostri; tale significato è di attribuzione variamente etimologica, secondo una prassi linguistica che accostava il termine saluto a salute e salvezza, in ragione di una derivazione apparentata) e lo sbeffeggia con un gruppo di amiche.
La privazione di questa benefica confidenza getterà Dante in uno stato di paranoica sofferenza, che si acuirà con la notizia della malattia di Beatrice e della sua conseguente morte.
Approfondisci: leggi i nostri temi svolti di letteratura e attualità per prepararti ai compiti in classe
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Momento terzo e ultimo della storia tra Dante e Beatrice: quando il vento la spazzò via
La morte di Beatrice ha sicuramente un posto centrale nella vita di Dante, che può essere petrarchescamente suddivisa in due grossi blocchi tematici: in vita e in morte di Beatrice. La perdita dell'amata annienta lo spirito del Sommo Poeta, prosciugandogli ogni certezza e gioia e scaraventandolo in una dimensione di grigio torpore dal quale si risvegliò a fatica. In un primo tempo cerca sollievo nella dottrina filosofica e nel sapere offerto dalla Scolastica, metaforicamente rappresentata dalla donna gentile.
Tuttavia, in seguito alla visione di una processione di pellegrini per le vie di Firenze che gli ricorda il percorso allegorico che ogni uomo deve faticosamente affrontare per raggiungere la gloria dei cieli, capisce che tale visione concettosa e cerebrale dell'amore vada scacciata con veemenza, le sue lusinghe rifiutate, per tornare ad una più nobilitante religione dell'amore, sentito a tutto tondo prima ancora che concepito.
Approfondisci: leggi i nostri speciali sulla Commedia dantesca
Tuttavia, in seguito alla visione di una processione di pellegrini per le vie di Firenze che gli ricorda il percorso allegorico che ogni uomo deve faticosamente affrontare per raggiungere la gloria dei cieli, capisce che tale visione concettosa e cerebrale dell'amore vada scacciata con veemenza, le sue lusinghe rifiutate, per tornare ad una più nobilitante religione dell'amore, sentito a tutto tondo prima ancora che concepito.
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E così l'obiettivo della sua vita, nonché solo e unico galleggiante di salvezza contro un abisso di folle apatia, diventa l'adorazione di una donna che in fin dei conti non fu mai sua e la costruzione, mattone su mattone, del mito della donna angelicata: a metà tra una creatura celeste e una donna in carne ed ossa, ella riempie i cuori anche più sordidi di grazia e purezza ed è fondamento di salvezza imperitura.
La storia fra Dante e Beatrice è senz'altro un tema caldo, che vi conviene ripetere ogni volta che sarete chiamati a parlare di Commedia, Dante Alighieri e letteratura del Trecento: questo riassunto, breve rispetto a quanto avremmo potuto scrivere, sicuramente vi aiuterà!
La foto è tratta da Wikipedia.org e Google la contrassegna come riutilizzabile liberamente
La storia fra Dante e Beatrice è senz'altro un tema caldo, che vi conviene ripetere ogni volta che sarete chiamati a parlare di Commedia, Dante Alighieri e letteratura del Trecento: questo riassunto, breve rispetto a quanto avremmo potuto scrivere, sicuramente vi aiuterà!
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