Cosa sono il tema, la radice e la desinenza? In latino è facile segmentare le parole, ma serve comunque accortezza: ecco come cercare le varie componenti morfologiche e quali sono le differenze tra di esse
Nello studio del latino, come anche di qualunque altra lingua, sentiamo spesso parlare di radici, temi e desinenze. In questo articolo cercheremo di fugare ogni vostro dubbio a riguardo di queste importanti componenti morfologiche. Tuttavia, dobbiamo capire innanzitutto che cosa siano radici, temi e desinenze, quali sono le differenze e, soprattutto, come si cercano in una parola, sia essa un verbo, un aggettivo, un nome o un'altra parte del discorso.
Immagina che ogni parola sia un treno più o meno lungo, composto da svariati vagoni di differenti dimensioni. Ebbene, ora immagina che la locomotiva, ossia il primo vagone che guida il treno intero, sia la radice, seguita da vagoni più o meno lunghi, che rappresentano le vocali tematiche e i suffissi tematici (ovvero i vari temi). Immagina infine che il treno abbia dei piccoli vagoni terminali che possono essere scambiati a ogni fermata: questi vagoni sono le desinenze.
Quindi, in sostanza:
- La radice si trova in principio di parola, ed è invariabile. Come la locomotiva, senza la quale il treno non si muove, non può essere rimossa o alterata, affinché non vari il significato stesso della parola. Ad esempio, l'imperfetto del verbo LABORO ("Io lavoro"), che nella prima persona singolare ha LABORABAM, ha una radice /Labor-/ che non varia mai in tutta la coniugazione;
- I temi sono i vari "vagoni" che si legano alla radice. Sono svariati e servono a dare alla radice un determinato significato. Ad esempio, partendo dalla radice /Labor-/ possiamo aggiungere ad essa varie vocali tematiche o suffissi tematici, così da ottenere parole con significati diversi, anche se provenienti dalla stessa radice. Aggiungiamo ad esempio la vocale tematica -a- e il suffisso tematico -ba-, caratteristico dell'imperfetto, e avremo una voce verbale Laboraba-, alla quale tuttavia manca ancora qualcosa: le desinenze.
- Le desinenze sono quei "vagoni terminali" che vengono applicati al tema per distinguere, nelle parole, genere e numero. Sappiamo infatti che in latino, come in italiano, la composizione dei vocaboli ha esiti diversi a seconda del genere maschile o femminile (e in latino anche neutro) oppure del numero plurale o singolare. Nei verbi le desinenze cambiano invece a seconda della persona e del numero (prima, seconda e terza, plurali o singolari) e della forma (attiva o passiva). Ad esempio, alla precedente voce verbale Laboraba- aggiungeremo la desinenza -m se vorremo costruire la prima persona singolare dell'imperfetto, oppure desinenza -r se vorremo costruire la prima persona singolare dell'imperfetto nella forma passiva.
Come cercare radice, tema e desinenze nelle parole latine
Vediamo, ora, come cercare radici, temi e desinenze attraverso un po' di esempi:
LABORAVISSEM (che "io avessi lavorato", congiuntivo piuccheperfetto) si divide così: Labor-a-v-isse-m ecco il nostro "treno", con i vari vagoni; vediamoli da vicino:
- La radice è la "locomotiva", il "primo vagone", la parte iniziale e invariabile del vocabolo. In questo caso, /Labor-/;
- I temi sono i "vagoni" -a-(vocale tematica), -v- (consonante tematica tipica del tema del perfetto), -isse- (suffisso tematico tipico del piuccheperfetto);
- Le desinenze sono localizzate alla fine del vocabolo, in fondo al "treno". A seconda del tipo di desinenza, in questo caso -m, capiamo che siamo di fronte ad una prima persona singolare, per la quale si utilizza, appunto, la desinenza -m.
Una sola radice per più parti del discorso
Ricordiamo, inoltre, che nello studio di una lingua dobbiamo considerare le parole come argilla che possiamo modellare a nostro piacimento, conferendogli significati sempre diversi. Da una radice comune si possono ottenere difatti verbi, sostantivi e aggettivi che ruotano attorno alla radice e sono tutti logicamente relazionati, come in una famiglia. Osserviamo la radice /Mor-/
- Aggiungendo la desinenza -s, tipica del nominativo della terza declinazione, otteniamo il sostantivo MORS ("morte").
- Aggiungendo suffisso tematico -tal-, e quindi la desinenza -is tipica della seconda classe degli aggettivi, ottengo MORTALIS ("mortale").
- Aggiungendo la vocale tematica -e-, tipica della seconda coniugazione, e la desinenza -ris, tipica della seconda persona della forma deponente/passiva abbiamo MORERIS ("Muori", deponente).
In conclusione, da una radice, con l'aggiunta di temi e desinenze, possiamo ottenere una vasta gamma di vocaboli diversi. Saper riconoscere radice, tema e desinenza di una parola latina significa padroneggiare i vari significati che una radice può assumere, e creare collegamenti nella ricerca di vocaboli sul dizionario. Se infatti, ad esempio, conosco il sostantivo LAUS, LAUDIS ("Lode") e sono di fronte ad una voce verbale all'infinito perfetto LAUDAVISSE, nella ricerca del verbo d'origine sul vocabolario posso essere aiutato nella ricerca dal fatto che conosco la radice /Laud-/ dalla quale derivano sia LAUS, LAUDIS sia LAUDAVISSE. Tenendo presente questa consapevolezza, cercare radice, tema e desinenza in latino può rivelarsi molto utile nella traduzione.
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