Il nostro tema svolto sull'Unione Europea oggi vi permetterà di prepararvi al meglio per i compiti in classe e le verifiche scritte della maturità
Aggiungiamo ai nostri temi d'attualità questo tema svolto sull'Unione Europea oggi, un testo argomentativo che affronta, pur senza addentrarsi troppo nello specifico (propri per permettervi di usarlo per un numero maggiore di tracce), uno dei problemi politici principali che stiamo vivendo: quali sono i passi in avanti che l'Europa deve ancora fare? E perché, spesso ingiustamente, si sente parlar male dell'Unione Europea? Si tratta soltanto di un'organizzazione di illuminati che fanno i propri interessi; oppure la sua storia, le sue funzioni e le sue delibere hanno aiutato i cittadini del Vecchio Continente a migliorare la propria vita?
Questo e molti altri interrogativi sono alla base del tema già pronto che vi proponiamo e che sicuramente vi sarà utile per preparare compiti in classe e verifiche per la maturità. Vediamo subito la traccia di partenza:
La nascita dell'Unione Europea dopo i due conflitti mondiali è stato il segno più evidente delle nuove e crescenti necessità dei popoli del Vecchio Continente, e dell'Occidente in generale, di mantenere la pace e gli equilibri e di cooperare per il bene comune: perché, allora, oggi si sente parlare male di questa gloriosa istituzione? Quali sono i passi che l'Unione Europea deve ancora compiere e quali, invece, quelli che ha già compiuto? Il candidato rifletta su questi interrogativi, richiamando la storia dell'UE e alcuni dei suoi più importanti interventi.
Prima di iniziare vi consigliamo di leggere i seguenti approfondimenti, o di leggerli, eventualmente, alla fine dell'elaborato:
- Come si scrive il saggio breve e quale struttura bisogna seguire;
- Le procedure esatte per fare un buon tema;
- Gli errori da evitare quando si fanno saggi o temi in classe e a casa.
L'introduzione del tema sull'Unione Europea oggi
La traccia di questo tema sull'Unione Europea vi permette di parlarne genericamente (ma non banalmente), con un occhio di riguardo non tanto per la storia quanto per ciò che di buono è stato fatto nel corso degli anni. Vediamo subito l'introduzione:
Oggi più che mai si avverte il bisogno d’Europa e di vera unione europea: solidarietà che non sia, dunque, solo di facciata e votata alla più cieca intransigenza, ma reale e dunque utile, che permetta ai singoli stati membri di crescere gradualmente e di non finire disperati – come invece sta succedendo – come la Grecia e i Paesi per i quali si è spesso parlato di collasso e crisi economica. Non si può neanche addossare all'Europa, però, colpe che hanno i singoli stati, visto che il debito pubblico in continuo aumento non è certo stato causato dalle varie componenti dell’UE: al solito, insomma, la verità sta nel mezzo e quelle che potevano essere grandi opportunità si stanno trasformando, anche a causa dei movimenti estremisti, in occasioni di scontro e polemiche esasperate e pericolose.
Tema d'italiano sull'Unione Europea, lo sviluppo: la storia e le aree d'intervento
Il nostro tema svolto sull'Unione Europea non può che continuare, ora, con vari riferimenti alle aree di intervento e a ciò che di positivo è stato fatto nel corso di questi anni: al mantenimento della pace, per esempio, agli scambi culturali e linguistici, oppure alle tante delibere in materia di diritti umani e non solo. Ecco lo sviluppo:
L’Unione Europea oggi va senz'altro rivista nel suo funzionamento, questo è vero; ma, con essa, dev'essere modificato, e forse rifondato, anche l’approccio dei singoli stati: a livello economico, per esempio, non si può pretendere che l’UE finanzi uno stato sull'orlo del baratro, senza immaginare che poi chiederà qualcosa in cambio (ed è proprio di questo qualcosa che, al massimo, bisognerebbe discutere con gli organi preposti). Anche perché è pure grazie all'Unione e alle sue risorse, che poi sono le risorse di tutti gli stati membri, sono stati portati avanti dei progetti che hanno permesso la crescita dei cittadini: si pensi agli Erasmus, per fare solo l’esempio più banale ma importante, oppure al QCER per la promozione del plurilinguismo.
E se si parla d’Unione Europea, non si può che far riferimento al Premio Nobel assegnatole nel 2012 per aver contribuito per decenni e decenni all'avanzamento della pace e allo sviluppo dei diritti umani nei territori del Vecchio Continente: un premio meritato per la politica interna perseguita - l'Europa non è sconvolta da guerre interne ormai da decenni -, ma che non trova riscontro nelle varie campagne militari all'estero che non hanno fatto altro che inasprire, nel corso del tempo, i rapporti con l’Oriente e i territori islamici; l’Europa intera, insomma, è una realtà che vive di contraddizioni, soprattutto se si parla di guerre fatte per la pace, il che è un ossimoro non solo a parole, e di molti altri problemi che attanagliano pure il nostro Paese: basti pensare, per fare un altro esempio ancor più importante, a come l’Italia ha dovuto far fronte, quasi isolata, all'emergenza migranti, con stati che, pur facendo parte dell’UE, invece di dare il proprio sostegno, hanno chiuso le frontiere e innalzato barriere che noi non possiamo certo ergere (una volta arrivati qui da noi, in effetti, chi avrebbe il coraggio di rimpatriare i clandestini con tutti i pericoli che correrebbero? E come si può pensare di bloccarne la partenza, se questi esseri umani fuggono da povertà e miseria? Dietro ai problemi dell’Unione Europea, insomma, si nascondono i problemi dei singoli stati e questioni umanitarie di portata più vasta, non solo economiche).
E che dire degli accordi di Schengen? Nei fatti, i singoli stati si sono attrezzati e lo stanno facendo ancor oggi – non tutti, per fortuna – per chiudere frontiere e inasprire i controlli, soprattutto per evitare attacchi terroristici; ma questo è compatibile con gli accordi firmati? Forse qualche cavillo burocratico, dei tanti che permettono di evadere questo o quest’altro trattato, spingerebbe a rispondere positivamente; ma i fatti non stanno così, poiché sappiamo bene che l’appartenenza a Schengen impone agli stati membri di instaurare la massima libertà di circolazione di merci e persone senza controlli di alcun tipo: un’utopia di questi tempi, ma il problema dev'essere risolto, poiché se c’è una legge va rispettata. E non è solo una questione di rispetto delle leggi, perché è chiaro che se una disposizione non è giusta bisogna rifiutarsi anzitutto di attuarla: è che tra gli Stati membri, soprattutto quando si parla di un certo colore politico, si è diffusa l’idea secondo la quale l’UE va soltanto messa in discussione e mai lodata per ciò che di concreto è stato fatto (pensiamo alle conferenze sul clima e sull'ambiente oppure agli importanti strumenti messi a disposizione per la tutela dei diritti umani: la stessa Italia è stata più volte sollecitata, per esempio, affinché istituisse le unioni civili). Se è vero che l’Unione Europea vive di contraddizioni, insomma, queste forse vanno cercate non solo nei suoi comportamenti sbagliati – si pensi alla rigorosa tassazione conseguente alle sue imposizioni in materia economica –, ma anche all'interno dei singoli stati ad essa appartenenti: è evidente che non ci può dichiarare europei solo per ricevere i finanziamenti di una grande e gloriosa istituzione, che poi non viene rispettata né nella sua storia – ricordiamo che l’Unione Europea nasce dopo le tragedie dei due conflitti mondiali – né nei suoi principi e ideali (che sono saldi e sacrosanti, e tutti i colori politici dovrebbero rispettare).
La conclusione del tema svolto sull'Unione Europea oggi
Il tema svolto sull'Unione Europea oggi si è concentrato sui vari miglioramenti che questa istituzione ha apportato all'Europa e sulle sue principali contraddizioni: non abbiamo indicato soluzioni concrete, poiché sarebbe assurdo immaginare un tema che tratti un argomento del genere (se non banalmente, s'intende), ma tutto dovrebbe essere al posto giusto per qualsiasi traccia o richiesta dell'insegnante. Vediamo la conclusione:
Ciò che deve cambiare oggi dell’Unione Europea, insomma, non è tanto l’istituzione in sé per sé quanto l’idea stessa dell’Europa che abbiamo e il nostro rapporto che con essa instauriamo, basato com'è tutt'oggi, purtroppo, su ignoranza e scarsa conoscenza, oltre che sul solito e controproducente egoismo.
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Ricordate che questo tema svolto sull'Unione Europea è solo uno dei tanti modi in cui potete affrontare la traccia di partenza: tutto dipende dalla vostra preparazione e da ciò che effettivamente pensate sull'argomento. Se non siete d'accordo con qualcosa, cambiatelo; se pensate che qualcosa avrebbe potuto essere scritto in maniera migliore, cambiatelo: il tema svolto non dev'essere per forza copiato integralmente, ma può anche soltanto ispirarvi. Ad ogni modo, in bocca al lupo!
La foto è tratta da Pixabay.com