Impara a tradurre dal latino all'italiano con i nostri approfondimenti: oggi vi spieghiamo la sintassi del dativo, soffermandoci, con frasi d'esempio chiare ed efficaci, su alcune delle funzioni principali del caso e sui principali errori da evitare
In questo articolo tratteremo dettagliatamente la sintassi del dativo latino, cercando non solo di essere chiari ed esaustivi dal punto di vista teorico, ma anche d'aiuto per la traduzione di frasi e versioni: sapete bene che il latino presenta dei costrutti e delle strutture morfo-sintattiche diverse (ma non troppo, visto che l'italiano è una lingua romanza o neolatina) da quelle a cui siamo abituati ed è normale, quindi, trovarsi dinanzi a frasi o parti di versione che non si riesce a tradurre o a tradurre bene; e magari proprio perché non vi è chiaro qualcosa della sintassi.
Questo è solo uno degli approfondimenti che abbiamo dedicato alla traduzione dei casi latini e, anche se è incentrato sul dativo, cercheremo, nei limiti del possibile, di far riferimento anche ad altre problematiche, proprio per aiutarvi - si spera - nel migliore dei modi. Metteremo in evidenza non solo quali sono le funzioni principali di questo caso della lingua latina, ma anche quali aggettivi e verbi lo reggono e quali sono gli usi meno frequenti.
Questo è solo uno degli approfondimenti che abbiamo dedicato alla traduzione dei casi latini e, anche se è incentrato sul dativo, cercheremo, nei limiti del possibile, di far riferimento anche ad altre problematiche, proprio per aiutarvi - si spera - nel migliore dei modi. Metteremo in evidenza non solo quali sono le funzioni principali di questo caso della lingua latina, ma anche quali aggettivi e verbi lo reggono e quali sono gli usi meno frequenti.
Partiamo dalle basi. La funzione principale e più comune del caso dativo è quella di complemento di termine; esso, in pratica, indica la persona o la cosa sulla quale ricade l'azione espressa dal predicato verbale. Esempio: Marcus episulam Catonis pulchrae filiae misit. Traduzione: Marco inviò una lettera alla bella figlia di Catone.
Come possiamo notare dall'esempio, l'azione del verbo inviare ricade sulla figlia di Catone; più precisamente, la persona per la quale è stata compiuta l'azione (filiae) è in caso dativo; ovviamente, come di certo avrete notato, anche l'attributo riferito a filiae deve seguire lo stesso caso (pulchrae). Sottolineiamo, in aggiunta, che, oltre al complemento di termine, il caso dativo può corrispondere anche al complemento di interesse o di fine.
La sintassi del dativo latino: l'indice degli argomenti
Per essere più precisi, e permettervi di orientarvi in questo speciale sulla sintassi del dativo, vi forniremo non solo un breve indice degli argomenti di cui ci occuperemo, ma daremo a ogni sezione un titolo chiaro e intuitivo. Vediamo subito l'indice delle mini-sezioni di questa guida:- Funzioni complementari del dativo (doppio dativo, dativo di interesse, dativo etico, dativo di relazione, dativo d'agente, dativo di possesso e dativo di fine);
- Dativo con verbi (verbi che reggono il caso dativo, uso passivo dei verbi che reggono il caso dativo, verbi con doppio costrutto, verbi con costrutti particolari che coinvolgono il dativo);
- Dativo con aggettivi.
Il doppio dativo: frasi d'esempio e spiegazione del costrutto
Partiamo dal doppio dativo. Il doppio dativo è un costrutto latino usato frequentemente dagli autori che studierete. Esso non è altro che un accostamento, all'interno della stessa frase, di due vocaboli declinati nel caso dativo, e retti dallo stesso verbo. In pratica, il primo dativo corrisponde ad un complemento di fine; il secondo dativo, invece, esprime la funzione di complemento di vantaggio/ svantaggio. Nella frase Hoc mihi utilitati est (Cicerone) è contenuto proprio un doppio dativo; la sua traduzione è Ciò mi è di vantaggio. Per approfondire il doppio dativo in ambito sintattico, consultate questo nostro speciale sull'argomento con chiarimenti e frasi d'esempio.
Vediamo ora gli aggettivi che reggono il dativo.
Quali sono gli aggettivi che reggono il dativo latino? Esempi
Esistono degli aggettivi particolari, nella lingua latina, che reggono il dativo. Ciò vuol dire che sono legati ad un dativo, sebbene in alcune occasioni ci aspetteremmo un altro caso; Vediamo quali sono, e chiariamo il concetto con delle frasi d'esempio:
- Aggettivi che indicano danno o vantaggio (ad esempio utilis "utile", inutilis "inutile", perniciosus "dannoso", etc.). Esempio: Perniciosa rei publicae consilia. (Cicerone). Traduzione: Intenzioni dannose per lo Stato.
- Aggettivi che indicano attitudine o propensione (ad esempio aptus "adatto", idoneus "idoneo", opportunuus "opportuno", facilis "facile", difficilis "difficile", etc). Esempio: Quod aetati tuae esset aptissimum. (Cicerone). Traduzione: Ciò che fosse quanto più adatto alla tua età .
- Aggettivi che indicano somiglianze o differenze (ad esempio similis "simile", dissimilis "diverso", par "uguale", contrarius "opposto", etc). Esempio: Refulsit, similis deo. (Virgilio). Traduzione: Splendeva, simile ad un dio.
- Aggettivi che indicano amicizia o inimicizia (ad esempio amicus "amico", fidus "fedele", familiaris "familiare", inimicus "nemico", invisus "inviso, odiato" etc. ). Esempio: Regna pallida, dis invisa. (Virgilio). Traduzione: I regni spettrali, odiati dagli dei.
- Aggettivi che indicano vicinanza (locale o di parentela), come ad esempio: affinis "affine", proximus "prossimo, molto vicino", vicinus "vicino" etc. Esempio: Belgae proximi sunt Germanis. (Cesare). Traduzione: I Belgi sono vicinissimi ai Germani.
Ovviamente, non mancano le particolarità ; ciò vuol dire che nonostante li abbiamo inseriti in un approfondimento sulla sintassi del dativo latino, alcuni di questi aggettivi possono reggere anche altri costrutti o casi, magari assumendo anche significati diversi. Ad esempio, l'aggettivo aptus "adatto", regge di norma il dativo; in alcuni casi, tuttavia, regge l'ablativo, con significato di "dotato, fornito". Osserviamo l'esempio: O alma Fides, apta pinnis. (Ennio). Traduzione: Oh benefica Fede, dotata di penne.
La sintassi del dativo della lingua latina non è difficile da apprendere, ma - come sempre - serve il vostro impegno e molto esercizio, visto che ci sono usi da studiare meglio di altri, e che richiedono, quindi, una maggiore applicazione da parte vostra. Non trascurate mai la revisione degli argomenti già studiati; i casi sono alla base della grammatica latina, e conoscerli al meglio è un dovere del buon latinista.
Post in continuo aggiornamento
La foto è tratta da Pixabay.com
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