Oggi vi proponiamo analisi e traduzione di De bello Gallico 1, 1: nella versione "Gallia: territorio e popoli", che inizia con Gallia est omnis divisa, Cesare traccia una descrizione meticolosa del territorio gallico
Oggi vi proporremo l'analisi e la traduzione della versione di De bello Gallico 1, 1 - Gallia: territorio e popoli (per agevolarvi nella ricerca l'inizio è Gallia est omnis divisa...). In questo primo capitolo dei Commentarii de bello Gallico, invece del tradizionale proemio, Cesare inserisce un resoconto asciutto e dettagliato della morfologia del territorio gallico soffermandosi anche su alcuni aspetti dei popoli che lo abitano. Essendo un uomo di potere e un abile stratega, Cesare era ben consapevole del fatto che, per vincere una battaglia, bisogna conoscere il nemico (e, di conseguenza, anche il campo di battaglia, il territorio che appartiene al nemico). La descrizione offertaci da Cesare è molto precisa in quanto frutto di un'esplorazione attuata dai suoi sottoposti e, ovviamente, da lui stesso.
Ricordiamo che la traduzione non può essere solo un esercizio per imparare la lingua latina e che non può prescindere quindi da una conoscenza almeno sufficiente dell'opera: ecco perché prima di addentrarvi nella lettura della traduzione di De bello Gallico 1 1 vi consigliamo di leggere il nostro riassunto e commento sul tema di ogni libro e dell'opera in generale.
Dopo il testo in lingua latina che troverete qui di seguito vi proporremo prima l'analisi delle forme e delle strutture più complesse e poi la traduzione di tutta la versione in italiano.
Dopo il testo in lingua latina che troverete qui di seguito vi proporremo prima l'analisi delle forme e delle strutture più complesse e poi la traduzione di tutta la versione in italiano.
Testo in latino di De bello Gallico 1, 1
Gallia est omnis divisa [1] in partes tres, quarum unam incolunt Belgae , aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli [2] appellantur. Hi omnes lingua, institutis, legibus [3] inter se differunt [4]. Gallos ab Aquitanis Garumna flumen, a Belgis Matrona et Sequana dividit [5]. Horum omnium fortissimi [6] sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt, minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos [7] animos pertinent important, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt. Qua [8] de causa Helvetii quoque reliquos [9] Gallos virtute [10] praecedunt, quod fere cotidianis proeliis cum Germanis contendunt, cum [11] aut suis finibus eos prohibent [12] aut ipsi in eorum finibus [13] bellum gerunt. Eorum una pars, quam Gallos obtinere dictum est, [14] initium capit a flumine Rhodano, continetur Garumna flumine, Oceano, finibus Belgarum, attingit etiam ab Sequanis et Helvetiis flumen Rhenum, vergit ad septentriones. Belgae [15] ab extremis Galliae finibus oriuntur [16], pertinent ad inferiorem partem fluminis Rheni, spectant in septentrionem et orientem solem. Aquitania a Garumna flumine ad Pyrenaeos montes et eam partem Oceani quae est ad Hispaniam pertinet; spectat inter occasum solis et septentriones.Analisi di De Bello Gallico, 1 1: commento alla traduzione delle forme più difficili
Per la traduzione di De Bello Gallico 1,1 e l'analisi delle forme più difficili considerate che le note evidenziate in arancio si riferiscono a singoli termini o costruzioni sintattiche mentre le note evidenziate in rosso si riferiscono a particolarità che interessano più termini del periodo distanti tra loro.
Ma veniamo subito al dunque:
Ma veniamo subito al dunque:
- est divisa: in questo caso, il participio perfetto divisus (DIVIDO, -is, divisi, divisum, dividere, 3^ coniugazione) non ha funzione verbale, ma aggettivale; funge quindi da aggettivo.
- Celtae... Galli: sono entrambi predicativi del soggetto (riferiti al nominativo qui, retti dal verbo passivo appellantur).
- lingua, institutis, legibus: sono tre ablativi di limitazione, retti dal verbo differunt.
- differunt: forma derivata dal verbo anomalo differo (DIFFERO, differs, distuli, dilatum, -ferre). Regge varie costruzioni, tra cui l'ablativo accompagnato da ab o anche senza alcuna congiunzione.
- dividit: il verbo divido è in questo caso riferito a più soggetti, pur essendo espresso nella sua terza persona singolare del presente.
- Horum omnium fortissimi: il superlativo relativo fortissimi (fortis, forte 2^ classe) è accompagnato spesso da un genitivo partitivo come in questo caso (horum omium).
- ad effeminandos: il gerundivo effeminandos, concordato con l'accusativo animos, ha valore finale, dato dalla congiunzione ad che lo precede.
- Qua: il relativo posto a principio di frase è detto nesso relativo; viene tradotto come dimostrativo.
- Reliquos: reliqui, -ae, -a rientra in quel gruppo di pronomi che significano altro; assieme a ceteri, -ae, -a assume il significato di tutti gli altri, con il particolare significato di rimanenti. Si declina come un aggettivo di prima classe.
- Virtute: ablativo di limitazione, retto da praecedunt.
- Cum...cum: da notare il diverso utilizzo del cum: nel primo caso precede un ablativo (germanis) in funzione di complemento di compagnia, nel secondo caso invece introduce una proposizione temporale.
- Finibus... finibus: il sostantivo fines in latino ha doppio significato di confini e territorio.
- prohibent: verbo della seconda coniugazione (PROHIBEO, -es, prohibui, -itum, -ere), regge un ablativo di allontanamento (suis finibus).
- Gallos obtinere dictum est: il verbo DICO, -is, dixi, dictum, ere, costruito nella forma impersonale (dictum est) regge un'infinitiva (costituita dall'infinito obtinere e il soggetto gallos, espresso in accusativo).
- Belgae: spesso il nome del popolo è usato in vece del nome del territorio.
- Oriuntur: verbo deponente (ORIOR, orieris, ortus sum, oriri 4^ coniugazione). Ha significato attivo.
Traduzione di De Bello Gallico 1 1 "Gallia: territori e popoli" di Cesare
La Gallia, nella sua interezza (letteralm. "la Gallia intera"), è divisa in tre regioni; tra queste, una è occupata dai Belgi (letteralm."i Belgi occupano una"), la seconda (è occupata) dagli Aquitani, la terza da quelli che vengono chiamati Celti nella loro stessa lingua (letteralm. "nella lingua di loro stessi"), e Galli nella nostra. (1) Tutti questi (popoli) si distinguono tra di loro per la lingua, le usanze e le leggi. Il fiume Garunna separa i Galli dagli Aquitani, (mentre) la Matrona e la Sequana (li separano) dai Belgi. Tra tutti questi, i Belgi sono i più valorosi, per il fatto che sono di gran lunga estranei al tenore di vita e alla mondanità della provincia, e ben di rado (minime saepe) i mercanti si rivolgono a questi (provinciali) e si interessano a quelle cose che portano gli animi a rammollirsi; sono i più vicini ai Germani, che abitano al di là del Reno, e con i quali intrattengono una guerra continua (letteralm. "continuamente"). Per questa ragione, anche gli Elvezi superano in vigore il resto dei popoli gallici, per il fatto che rivaleggiano con i Germani in battaglie pressapoco giornaliere; quando,(per esempio), li allontanano dai propri confini, oppure (quando) loro stessi muovono guerra nel territorio di questi. Una regione di questi (ossia, i popoli gallici), quella che,si dice, sia governata dai Galli (ossia, i Celti) (letteralm. "la quale è detto che i Galli governino"), incomincia a partire (letteralm."prende, ha inizio") dal fiume Rodano, è racchiusa dal fiume Garunna (da una parte), dall'Oceano (dall'altra), e dai confini dei Belgi (dall'altra ancora); si estende fino al fiume Reno, dal lato dei Sequani e degli Elvezi, e si volge al nord (la regione è inclinata in direzione nord). I Belgi provengono dai territori più limitrofi della Gallia (letteralm. "dai confini estremi della Gallia"), si estendono (il loro territorio si estende) fino alla parte inferiore del fiume Reno, si rivolgono (il loro territorio si volge) a nord-est (in septentrionem et orientem solem). L'Aquitania si estende dal fiume Garunna fino ai monti Pirenei e a quella parte dell'Oceano che bagna anche la Spagna (letteralm."che è presso la Spagna"); si volge in direzione nord-ovest (inter occasum solis et septentriones).
Approfondisci: scopri i nostri consigli per imparare a tradurre dal latino all'italiano
Approfondisci: scopri i nostri consigli per imparare a tradurre dal latino all'italiano
Con questo il nostro lavoro di analisi e traduzione del De Bello Gallico (1, 1) di Cesare è terminato: la versione non è particolarmente difficile, anche se - come avete visto - non mancano strutture più complesse di altre che avrebbero potuto rallentare il vostro lavoro di traduzione. Se avete bisogno di ulteriori chiarimenti o versioni potete consultare la nostra sezione dedicata al De Bello Gallico oppure potete contattarci su Facebook o tramite la sezione Contatti del sito: cercheremo di aiutarvi il prima possibile.
Foto tratta da Pixabay.com