Una tema sull'eutanasia con pro e contro svolto con riferimento alla storia di Dj Fabo e con assoluto rispetto per chi decide di mettere fine alla propria esistenza. Uno dei tanti argomenti di attualità su cui bisogna essere aggiornati in vista di compiti in classe, di concorsi e della prima prova della maturità
Oggi vogliamo proporvi un tema sull'eutanasia che ne metta in evidenza i pro e i contro partendo dalla scelta di DJ Fabo, che in Italia ha commosso tutti e ha scatenato anche l'indignazione (assurda e ingiustificata) di altri. Non possiamo continuare però senza una piccola ma importante raccomandazione: in quanto tema svolto cerchiamo di rispondere a una traccia che sia la più possibile generica proprio per permettervi di adattare il tema alle varie richieste degli insegnanti, che sicuramente vi chiederanno di esprimere un'opinione o di argomentare con tesi e antitesi.
Il fatto che proporremo delle opinioni contro l'eutanasia non significa però che le appoggiamo perché siamo fortemente convinti che un diritto del genere debba essere garantito a un malato terminale, il solo che può decidere della propria vita in una condizione di sofferenza così estrema: cercheremo di ridurre queste opinioni al minimo indispensabile per far funzionare comunque un tema argomentativo ma è impossibile eliminarle del tutto perché altrimenti il tema non sarebbe adatto a più tracce bensì esclusivamente a quelle a favore. Riteniamo che un argomento del genere sia davvero delicato da trattare e che ridurlo a un semplice tema su pro e contro dell'eutanasia non significhi affrontare bene la questione: ecco perché alla fine concluderemo dicendo che parlare di pro e contro soprattutto in Italia è ingiusto.
Prima di procedere col tema svolto sull'eutanasia vi suggeriamo queste letture:
- Guida alla scrittura di un tema d'italiano passo passo;
- Le tracce principali della prima prova della maturità.
Tema svolto sull'eutanasia: pro e contro
Traccia ipotizzata:
L'esperienza di Dj Fabo ha riacceso il dibattito sull'eutanasia e ha smosso le coscienze e l'opinione pubblica circa la necessità che lo stato si doti di una serie di leggi che siano in grado di gestire situazioni estreme come questa. Tanti DJ Fabo ci sono in Italia e oggi più che mai si sente l'assenza di uno stato che non è in grado di affrontare seriamente le sfide sociali che nuove importanti realtà presentano. Ma l'essere umano può davvero decidere quando vivere o morire? Discuti sull'eutanasia mettendone in evidenza pro e contro e schierandoti da una parte o dall'altra se lo ritieni opportuno.
Tema sull'eutanasia: inizio, sviluppo e conclusione
La storia di deejay Fabo, il ragazzo che ha seguito di un incidente in moto è diventato tetraplegico e cieco, non ha scatenato solo pianto e tristezza ma anche rabbia e sgomento, estrema insoddisfazione nei confronti di un legislatore che non è in grado di adeguarsi velocemente ai tempi e di riuscire dare le giuste risposte ai suoi cittadini. In tanti chiedono da tempo che vengano promulgate delle leggi che disciplinino in qualche modo la condizione dei malati terminali, una condizione che nessuno di noi può conoscere e sulla quale qualsiasi giudizio morale risulterebbe ingiusto.
Nessuno vorrebbe scegliere di morire, di abbandonare la propria mamma, il proprio papà e i propri affetti e quando si arriva a volerlo fare, decisione già straziante di suo, non ci si può trovare anche l'inefficienza dello stato contro: questo è successo a dj Fabo, che è andato a morire in Svizzera senza l'appoggio dell'Italia in cui è nato, e questo è successo a molte altre persone. Chissà quanti infatti si sono trovati nella situazione di dover scegliere se morire vivendo o mettere fine a un'inenarrabile sofferenza attraverso il suicidio assistito. E chissà quanti vorrebbero fare come dj Fabo, che se n'è andato col sorriso, ringraziando Marco Cappato per averlo sottratto a "un inferno di dolore, di dolore, di dolore". Non tutti possono purtroppo e molti sono costretti a vivere in un corpo che non sentono più proprio e che non riescono più a controllare: non è vita questa e non si può parlare di accettazione cristiana della sofferenza sia perché lo stato non può rispondere solo alla morale e all'etica cristiana, essendo laico, sia perché questa sofferenza è atroce in quanto senza fine.
Non è sbagliato sostenere che l'uomo non ha il controllo della propria vita e che non può decidere di disfarsene quando e come meglio crede; è anche giusto sottolineare che la sofferenza fa parte del normale scorrere dell'esistenza e non si può certo giustificare l'opinione estrema di coloro che vorrebbero estendere il diritto di scegliere se vivere o morire anche in condizioni diverse da quelle della malattia terminale. Come si può costringere però uomini e donne a vivere in un corpo non più funzionante? In un corpo che sembra rigettarti?
Qualcuno riesce senz'altro a trovare la propria dimensione e sono diversi i casi in cui la fede in Dio spinge ad andare avanti, a sopportare tutto e a farsi forza, ma c'è anche chi non vuole più vivere, chi pensa che il proprio momento sia arrivato e che è inutile accanirsi: a che serve soffrire fino alla morte se questa sofferenza non dà speranze di guarigione? Sono ingiusti e insensibili, accecati da una morale immorale, coloro che si oppongono strenuamente all'eutanasia: non possiamo capire la sofferenza di un malato terminale e lo stato ha il dovere di rendergli possibile una morte dolce quando quest'ultima è richiesta; di qui l'esigenza che venga disciplinato il testamento biologico e tutte le altre pratiche necessarie affinché il malato possa scegliere cosa fare, cioè se gestire una sofferenza all'apparenza ingestibile o se invece lasciare tutti e ritrovarsi in un altro mondo, dove il corpo non sarà più un ostacolo per la felicità.
Non credo che si possa parlare dunque di pro e contro in senso stretto rispetto all'eutanasia: noi non viviamo questa condizione, non sappiamo quali siano i nuovi equilibri che il malato terminale riesce a crearsi, non sappiamo quali siano i suoi sensi di colpa, come si sente quando ricorda ciò che poteva fare e riflette su ciò che non potrà fare più. Non abbiamo il diritto di interrogarci su questo problema: abbiamo solo il dovere di fare silenzio, di meditare semmai sulla sofferenza, rispettarla e accompagnarla dolcemente alla fine. E non ci sarà nessun Dio che potrà punirci per questo perché se Dio è misericordia, ed è misericordia, avrà già riservato un posto tra gli angeli a tutti coloro che si sono trovati costretti a una scelta atroce.
Tema sull'eutanasia: altri contenuti utili per riflettere sulla vita e la morte
Questo era il nostro tema svolto sull'eutanasia: pro e contro sono stati messi in evidenza in un tema che si pone tra il personale e l'argomentativo e che fa luce su concetti come la libertà di scegliere in condizioni estreme, la sofferenza di chi vive situazioni che noi non possiamo comprendere, il diritto di decidere o meno della propria vita e molto altro ancora. Il tema sull'eutanasia può essere scritto in tanti modi e offre tante prospettive ma crediamo che questa sia quella più giusta ed equilibrata.
Qui trovate alcune frasi che potrebbero tornarvi utili per riflettere sul tema e sulla vita e la morte in generale:
- Frasi brevi ma corte sulla vita da condividere sui social network;
- Frasi sulla morte di un papà;
- Frasi sulla morte di una mamma;
- Frasi sulla morte di un figlio.
Questa invece è una raccolta di temi svolti che vi tornerà molto utile sia per fare temi a casa sia per i temi in classe, per il compito della maturità e per molte altre occasioni: se il nostro tema svolto sui pro e i contro dell'eutanasia vi è servito sicuramente troverete utili anche tutti gli altri elaborati che abbiamo scritto.