Le poesie per una madre morta che abbiamo scelto e raccolto in questo articolo sono tratte dalle opere dei grandi autori del passato, da Montale a Quasimodo senza tralasciare ovviamente la grande Alda Merini, scomparsa solo di recente
Queste poesie per una madre morta sono tratte dalle opere di grandi autori del passato, che hanno saputo farci emozionare con le loro rime e che con poche righe riescono ancora oggi a leggerci dentro, nel cuore e nell'anima, e a interpretare i nostri stati d'animo, anche quelli che ci vedono protagonisti di situazioni difficili, che ci sembrano insormontabili e che spesso ci fanno pensare di non farcela. La morte di una mamma è sicuramente una di queste situazioni e dell'argomento hanno parlato grandissimi poeti, per esempio Giuseppe Ungaretti, grande autore dell'Ermetismo che ha vissuto in prima persona il secondo conflitto mondiale e ci ha regalato poesie stupende come Soldati e relativamente a questo caso La madre.
E che dire di Salvatore Quasimodo? Anche la sua poesia Lettera alla Madre è commovente e con tono sostenuto e aulico ma coinvolgente lascia trasparire tutti i sentimenti che un figlio può provare nei confronti della sua mamma.
Ma non abbiamo pensato solo a poeti scomparsi un centinaio di anni fa: in queste poesie per una madre morta troverete anche le rime della grande Alda Merini, precisamente Tra le tue braccia, che non riguarda proprio la morte ma che può essere senz'altro dedicata a una mamma che non c'è più.
Abbiamo scelto infine anche una poesia tratta dall'opera di Eugenio Montale, A mia madre, e un'altra bellissima, di Rainer Maria Rilke, uno tra i più grandi autori tedeschi del XX secolo.
Abbiamo scelto infine anche una poesia tratta dall'opera di Eugenio Montale, A mia madre, e un'altra bellissima, di Rainer Maria Rilke, uno tra i più grandi autori tedeschi del XX secolo.
Prima di leggere le poesie vi suggeriamo queste altre letture:
Veniamo ora alle poesie sulla mamma che non c'è più.
5 poesie per la mamma morta
A mia madre di Eugenio Montale
Ora che il coro delle coturniciti blandisce nel sonno eterno, rotta
felice schiera in fuga verso i clivi
vendemmiati del Mesco, or che la lotta
dei viventi più infuria, se tu cedi
come un’ombra la spoglia
(e non è un’ombra,
o gentile, non è ciò che tu credi)
chi ti proteggerà? La strada sgombra
non è una via, solo due mani, un volto,
quelle mani, quel volto, il gesto d’una
vita che non è un'altra ma se stessa,
solo questo ti pone nell'eliso
folto d’anime e voci in cui tu vivi;
e la domanda che tu lasci è anch'essa
un gesto tuo, all'ombra delle croci.
La Madre di Giuseppe Ungaretti
E il cuore quando d'un ultimo battitoavrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Le Mani della Madre di Rainer Maria Rilke
Tu non sei più vicina a Diodi noi; siamo tutti lontani. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
Lettera alla madre di Salvatore Quasimodo
Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe,gli alberi si gonfiano d’acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord:
non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno,
molti mi devono lacrime da uomo a uomo.
So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,
povera e giusta nella misura d’amore per i figli lontani.
Oggi sono io che ti scrivo:
Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte
con un mantello corto e alcuni versi in tasca.
Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.
Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che
portavano mandorle
e arance, alla foce dell’Imera, il fiume pieno di gazze, di sale,
d’eucalyptus.
Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell’ironia che hai messo sul mio labbro,
mite come la tua. Quel sorriso m’ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te
aspettano, e non sanno che cosa.
Ah, gentile morte, non toccare l’orologio in cucina che batte
sopra il muro
tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,
su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde?
O morte di pietà, morte di pudore.
Addio, cara, addio, mia dolcissima Mater.
Tra le tue braccia di Alda Merini
C’è un posto nel mondodove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch'io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.
Queste sono le nostre poesie per una madre morta. Se volete leggere altro ci sono queste frasi sulla mancanza di una madre. Se volete condividere con noi e gli utenti del blog il vostro dolore potete scrivere come sempre nella sezione Commenti del blog.