In qualsiasi momento e per qualsiasi motivo queste frasi celebri contro il fascismo, Benito Mussolini e la dittatura potreste condividerle su Facebook e sui vostri social network: è sempre il giorno giusto infatti per ricordare quanti danni abbia fatto il ventennio mussoliniano e quanto "la peggiore delle democrazie" sia migliore della "migliore delle dittature"
Queste frasi celebri contro il fascismo, Benito Mussolini e contro la dittatura in generale non sono soltanto un modo per condividere su Facebook il proprio pensiero in giornate particolari, ad esempio il 25 aprile, giorno in cui - com'è noto - si celebra la Liberazione dell'Italia, ma anche un modo per riflettere su ciò che il fascismo è stato, sui venti anni di barbarie che hanno segnato il nostro stato e la vita dei nostri concittadini, privati di qualsiasi diritto. Non c'è niente di buono nel fascismo, a differenza di quanto qualcuno si ostina a dire, come non c'è niente di buono in qualsiasi dittatura, semplicemente perché non può esserci niente di buono in un posto e in un momento in cui il cittadino viene reso servo dello stato e del padrone di turno, in una dittatura che peraltro si è resa complice di milioni e milioni di morti.
Prima di passare alle frasi famose contro il fascismo che abbiamo raccolto è importante ricordare come il fascismo ha preso il potere in Italia: i problemi principali che portarono all'affermazione della dittatura di Benito Mussolini furono la crisi economica del primo dopoguerra (che portò con sé anche una crisi sociale, visto che i soldati che combatterono al fronte dovettero essere reinseriti nella società), la disoccupazione e l'inflazione crescenti nonché i numerosi scioperi nelle fabbriche (che portarono al cosiddetto "Biennio rosso" e che fecero temere alla popolazione una rivoluzione simile a quella russa).
In momenti come questi il popolo ha bisogno di un leader in grado di individuare un nemico comune (come successe in Germania, dove gli ebrei furono il capro espiatorio delle frustrazioni della società tedesca); tale leader in Italia fu proprio Benito Mussolini che da ex leader del Partito Socialista si convertì alle idee del nazionalismo e fondò nel 1919 i Fasci italiani di combattimento.
Anche se il movimento non ebbe successo alle politiche del 1919, i fascisti seppero farsi riconoscere per la violenza con cui assaltarono sindacati e partiti d'ispirazione socialista e con cui uccisero qualsiasi oppositore politico. Il Partito Nazionale Fascista nacque nel 1921 e conquistò il potere nel 1922 con la marcia su Roma, quando Vittorio Emanuele III di Savoia, invece di dichiarare lo stato d'assedio, diede a Mussolini il compito di formare un governo: non era scritto nel destino insomma che l'Italia sarebbe stata fascista; è stata una certa sottovalutazione del fenomeno a far sì che un movimento di poche migliaia di squadristi si trasformasse in un regime totalitario.
Queste frasi celebri contro il fascismo danno risalto soprattutto a grandi personalità del passato che hanno combattuto con tutte le proprie forze il regime dittatoriale, anche al costo della propria vita. Lo sapeva Giacomo Matteotti ad esempio, quando disse "Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora, a voi preparare il discorso funebre per me", affermazione che rivolse ai suoi compagni dopo che accusò Mussolini di aver truccato le elezioni. In effetti Matteotti fu trovato morto, e quell'evento fu solo l'inizio di una dittatura che ha sposato gli ideali hitleriani, portato l'Italia in guerra e causato solo disastri dopo il primo conflitto mondiale che già aveva segnato profondamente il territorio europeo. Vediamo subito le frasi.
Fascismo, frasi celebri contro la dittatura di Benito Mussolini
Combattevamo Mussolini come corruttore, prima che come come tiranno; il fascismo come tutela paterna prima che come dittatura; non insistevamo sui lamenti per mancanza della libertà e per la violenza, ma rivolgemmo la nostra polemica contro gli italiani che non resistevano, che si lasciavano addomesticare (Pietro Gobetti, Scritti attuali).
"Desistenza". Di questa malattia profonda di cui tutti siamo stati infetti, il fascismo non è stato che un sintomo acuto: e la Resistenza è stata la crisi benefica che ci ha guariti, col ferro e col fuoco, da questo universale deperimento dello spirito (Piero Calamandrei su Il Ponte, 1946).
È la solita bruciante delusione, questa nostra borghesia. Non cambia mai, è sempre la stessa: la più vile di tutto l'Occidente. Gente portata a correr dietro a chi alza la voce, a chi minaccia, al primo manganello che passa per la strada. Questo sono i nostri borghesi: tutti fascisti sotto il fascismo, poi tutti antifascisti fin dall'indomani (Indro Montanelli su la Repubblica, 1998).
In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore, quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: “Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?” (Indro Montanelli, da un'intervista di Pasquale Cascella per l'Unità, 25 ottobre 1994).
Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata (Primo Levi, Il sistema periodico).
Il fascismo si è presentato come l'anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo, con la sua promessa di impunità, a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e bene amministrato (Antonio Gramsci, L'Ordine Nuovo).
Il mussolinismo è dunque un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza (Piero Gobetti, La rivoluzione liberale).
Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società (Pier Paolo Pasolini, Vie Nuove n. 36).
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario (Primo Levi, Se questo è un uomo - Appendice dell'edizione scolastica 1976).
Sotto forme diverse, sotto diversi nomi, con maggiore o minore virulenza, esso ha serpeggiato in tutte le nazioni, come un' infezione diffusa in tutto l'organismo e che si localizza qua e là (Carlo Levi, Il dovere dei tempi. Prose politiche e civili).
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- Altri pensieri contro il fascismo di Benito Mussolini;
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- Frasi famose sulla Liberazione d'Italia e frasi celebri sul 25 aprile;
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- Frasi di Sandro Pertini sulla democrazia e contro il fascismo;
- Frasi contro la dittatura di Hitler in Germania;
- Frasi generiche contro la dittatura.
Queste frasi famose contro il fascismo e Benito Mussolini sono soltanto alcuni dei bellissimi pensieri che potrete leggere nelle raccolte dedicate a chi ha vissuto il ventennio e ha combattuto contro un potere così forte e all'apparenza invincibile. Fortunatamente noi non abbiamo vissuto il fascismo ma ne abbiamo studiato le disastrose conseguenze, e la storia ci ha dato tutti gli anticorpi per fermare l'avvento di qualsiasi brutale dittatura: abbiamo perciò il dovere di diffondere ideali di pace, libertà e democrazia in un mondo che purtroppo sembra aver dimenticato gli insegnamenti della Resistenza.