Ricordare la Liberazione d'Italia non è mai troppo: queste frasi di Sandro Pertini sul 25 aprile sono il massimo per chi volesse condividere un messaggio per celebrare un giorno così importante e ricordare la vittoria dei Partigiani contro le barbarie commesse dal fascismo e dal nazismo
Sandro Pertini è stato il settimo Presidente della Repubblica, precisamente dal 1978 al 1985, ed è entrato nel cuore degli italiani soprattutto per la compostezza, l'umiltà e la passione politica che trasudava in ogni suo intervento pubblico. Queste frasi di Sandro Pertini sul 25 aprile, sulla Resistenza italiana e contro il fascismo sono senz'altro una conferma di quanto detto poiché da esse emerge non l'ipocrisia del messaggio o della parola di circostanza ma un vero coinvolgimento, piuttosto raro nei discorsi politici di oggigiorno. Chiunque volesse ricordare la Liberazione d'Italia dunque farà benissimo a copiare sulla sua bacheca Facebook o a condividere su Twitter o WhatsApp uno di questi pensieri: si tratta di messaggi belli, forti, testimoni di una storia che non dovremo mai dimenticare e che ci ha segnato profondamente come popolo.
Prima di proporvi le frasi sulla Liberazione d'Italia di Sandro Pertini vogliamo però ricordarvi meglio chi fu: nato a San Giovanni di Stella il 25 settembre del 1896 e morto a Roma il 24 febbraio del 1990, Sandro Pertini ha combattuto sul fronte dell'Isonzo durante la prima guerra mondiale e ottenne per diversi meriti sul campo una medaglia d'argento al valore militare nel 1917. Negli anni del fascismo si distinse per la sua ferma lotta al regime: venne condannato nel 1925 a otto mesi di carcere, anno in cui andò in esilio in Francia per evitare il confino.
Qui però continuò comunque la sua opposizione al fascismo rientrando in Italia successivamente nel 1929, quando fu arrestato e condannato al confino dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. La libertà arrivò solo nel 1943 quando cadde il regime fascista. Fu un anno ricchissimo di esperienze per Pertini che assieme a Pietro Nenni e Lelio Basso fondò il Partito Socialista Italiano di Unità Proletario. Sempre nel '43 combatté nella battaglia di Porta San Paolo per difendere Roma dall'occupazione dei tedeschi. A Roma fu catturato dalle SS e condannato a morte: riuscì a salvarsi evadendo dal carcere grazie alle Brigate Matteotti. Nel 1945 partecipò all'insurrezione di Milano che portò assieme ad altri eventi alla liberazione dal nazifascismo.
Pertini fu anche Presidente della Camera dei Deputati dal 1968 al 1976 prima di divenire Presidente della Repubblica l'8 luglio del 1978. Durante il mandato di Presidente della Repubblica non rinnovò mai la sua tessera del PSI (pur professando sempre ideali socialisti) al fine di presentarsi come figura sopra le parti. Un uomo di grande levatura morale dunque e che - si può dirlo senza risultare retorici - ha fatto davvero la storia della nostra Italia.
Ecco perché queste frasi di Pertini sul 25 aprile vanno condivise: non sono frutto di una gara a chi scrive il pensiero più bello; sono invece le parole di un uomo che ha vissuto il fascismo, lo ha combattuto e assieme ai partigiani lo ha distrutto.
Frasi storiche di Sandro Pertini sul 25 aprile, sulla Liberazione d'Italia e sulla Resistenza dei partigiani
Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire (Dal discorso alla radio, Milano, 25 aprile 1945).
Ebbene, giovani, armate il vostro animo di una fede. E se voi non volete che la vostra vita scorra monotona, grigia e vuota fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea (Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979).
Giovani, armate il vostro animo di una fede vigorosa, sceglietela voi liberamente purché presupponga il principio di libertà. Perché se non presuppone il principio di libertà voi dovete respingerla altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada in cui al termine vi sarebbe la vostra morale e personale schiavitù. Sareste dei servitori in ginocchio mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri (Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979).
I giovani non hanno bisogno di prediche: i giovani hanno bisogno da parte degli anziani di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. Giovani, non armate la vostra mano: armate il vostro animo. Non ricorrete alla violenza perché, vedete, la violenza fa risorgere dal fondo degli animi dell'uomo gli istinti primordiali: fa prevalere la bestia sull'uomo. Ed anche quando si usa in stato di legittima difesa la violenza lascia sempre l'amaro in bocca. Giovani, armate il vostro animo di una fede vigorosa, sceglietela voi liberamente purché presupponga il principio di libertà (Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979).
Il fascismo per me non può essere considerata una fede politica. Il fascismo è l'antitesi delle fedi politiche, è in contrasto perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensava come lui. Io combatto ma combatto sul terreno democratico (da un'intervista recuperabile su YouTube su democrazia e fascismo).
La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessun'attenuante, nessuna pietà. Ecco perché noi vogliamo difendere la Repubblica: perché il nostro popolo non sia ricacciato indietro di cinquant'anni. La vogliamo difendere perché non vogliamo che i nostri giovani debbano conoscere l'amara esperienza che abbiamo conosciuto noi (Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979).
Le dittature si presentano apparentemente più ordinate, nessun clamore si leva da esse. Ma è l’ordine delle galere e il silenzio dei cimiteri (Messaggio di fine anno agli Italiani, 1979).
Ma se a me, socialista da sempre, offrissero la più radicale delle riforme sociali al prezzo della libertà io la rifiuterei perché la libertà non può mai essere barattata (dal Messaggio alle Camere, 9 luglio 1978: primo discorso come Presidente della Repubblica).
Tutta la nostra giovinezza abbiamo gettato nella lotta senza badare a rinunce per riconquistare la libertà perduta (dal Messaggio alle Camere, 9 luglio 1978: primo discorso come Presidente della Repubblica).
Altre frasi storiche sul 25 aprile e sulla Liberazione d'Italia
Oltre alle frasi di Sandro Pertini sul 25 aprile abbiamo raccolto anche pensieri appartenenti ad altre personalità illustri della storia d'Italia:
- Qui troverete soprattutto frasi storiche di Piero Calamandrei;
- In questa raccolta troverete invece frasi famose sul 25 aprile di altri personaggi storici.
Contro il fascismo e contro il nazismo, e contro qualsiasi forma di dittatura, non bisogna arrendersi. Queste frasi di Sandro Pertini racchiudono il senso della lotta e della difesa della democrazia e delle libertà, e sono bellissime per un giorno come quello in cui si celebra la Liberazione d'Italia grazie al movimento immortale dei Partigiani.
La foto è tratta da un video YouTube