Gli esperti di botanica non hanno dubbi sulla risposta a " si dice anguria o cocomero ? ". Questi, infatti, ne sottolineano l...
Gli esperti di botanica non hanno dubbi sulla risposta a "si dice anguria o cocomero?". Questi, infatti, ne sottolineano l'origine latina Cucumis Citrullus (al quale va affiancato Citrullus vulgaris). Non tutti gli italiani, però, messi dinanzi a una scelta, potrebbero essere d'accordo; se al Centro, infatti, è questa la parola che si utilizza per indicare il frutto, nel resto della Penisola la situazione è abbastanza diversa.
Su Corriere.it il linguista Aldo Gabrielli sottolinea che nell’Italia meridionale, a differenza della centrale, è diffusissima l’espressione "melone" o "mellone d’acqua", per distinguerlo dal "mellone" o "melone di pane" - per intenderci, quello che all'interno è sull'arancio -, chiamato semplicemente "melone" in tutto il resto della Penisola; in Toscana si utilizza persino la variante "popone".
Nell'Italia settentrionale la forma più diffusa è "anguria" – dal greco angurion “cetriolo” –, oltre alle sue rispettive forme dialettali; pensate che, proprio a causa della diffusione di questa parola, in Lombardia e in diverse zone del Piemonte, molto spesso "cocomero" viene utilizzato per far riferimento non al melone, ma al cetriolo.
Precisato questo, veniamo alla risposta:
"Ritornando all’anguria - scrive Aldo Gabrielli - il nome risale al tardo greco angurion (che indicava propriamente il cetriolo), termine venutoci con la
dominazione bizantina, intorno al VI secolo d.C., e diffuso in tutta
l’Italia settentrionale attraverso l’Esarcato di Ravenna. Con referenze
storiche così alte, anche anguria ha dunque pieno diritto di cittadinanza, e possiamo tranquillamente usarlo in alternativa a cocomero".