Il verbo "valutare" è un denominale : deriva, cioè, dal nome "valuta" . Alla domanda " Si dice valùto o vàluto...
Il verbo "valutare" è un denominale: deriva, cioè, dal nome "valuta". Alla domanda "Si dice valùto o vàluto", perciò, dovreste rispondere facendo riferimento proprio al sostantivo, la cui pronuncia - come ben sapete - è valùta e non *vàluta. A voler essere precisi, insomma, la prima persona del presente indicativo del verbo "valutare" non può che essere pronunciata come valùto.
Una considerazione, però, va fatta, e viene direttamente da Si dice o non si dice?, libro in cui Aldo Gabrielli affronta questioni importanti di grammatica italiana, cercando di risolvere i dubbi più frequenti dei parlanti (l'edizione a cui facciamo riferimento è stata rivista da Paolo Pivetti).
"Valùta - questo è quanto si può leggere - significa 'moneta', 'denaro'. [...] Il verbo che ne deriva è valutare, ma al presente indicativo anziché 'valùto', 'valùti' 'valùta' seguendo l’accento del nome, diciamo abitualmente vàluto, vàluti, vàluta. Lo stesso vale per i composti: sopravvàluto, sottovàluto, svàluto. È un errore? Diciamo che è l’uso ormai generalizzato. Accettiamolo'.
In altri termini, essendo diffusissima la pronuncia con l’accento sulla a – quindi vàluto –, riesce difficile pensare a un "ritorno alle origini": l'uso, quindi, prevale sulla norma linguistica e anche la variante meno "pura" è oggi parimenti accettabile.