Al significato di "acclarare" si potrebbe arrivare facilmente, visto che questo verbo della prima coniugazione richiama un al...
Al significato di "acclarare" si potrebbe arrivare facilmente, visto che questo verbo della prima coniugazione richiama un altro verbo di nostra conoscenza: "chiarire"; al motivo per il quale i burocrati preferiscono utilizzarlo in luogo di termini più semplici e molto più efficaci (in quanto più conosciuti), no. "Acclarare", infatti, è una parola tipica dell'italiano burocratico o "burocratese", che Calvino ha definito nel 1965 "anti-lingua".
Forti, sono le accuse ai danni di questo modo di esprimersi (e non ingiuste, tra l'altro); basti pensare, per esempio, al modo in cui il linguista Aldo Gabrielli ha trattato la questione nel suo Si dice o non si dice? (qui proporremo la rivisitazione a cura di Paolo Pivetti, pubblicata su Corriere.it):
"Piace ai burocrati e basterebbe questo per evitarlo. È un italiano tipicamente burocratese. È preso pari pari dallo spagnolo aclarar, render chiaro, che risale al latino clarus, chiaro. Non c’è motivo al mondo che ne consigli l’uso, avendo già l’italiano i verbi chiarire, oltre che appurare, accertare, e la locuzione mettere in chiaro. 'Si rende necessario acclarare i termini della questione'. Ci basta chiarirli: faremo meglio".
Inutile dirvi di evitare l'anti-lingua, come se fosse la peste.