La storia dell’uomo è caratterizzata da passaggi e da fatti, alcuni dei quali non sapremo mai come siano andati realmente, se siano acc...
La storia dell’uomo è caratterizzata da passaggi e da fatti, alcuni dei quali non sapremo mai come siano andati realmente, se siano accaduti oppure no. Abbiamo la certezza assoluta che l’uomo discenda dalla scimmia? Possiamo affermare, senza che in noi nasca alcun dubbio, che Cristoforo Colombo sia stato il primo ad aver “scoperto” – ma alla fine non c’era nulla da scoprire dato che già esisteva – l’America? L’uomo – e su questa questione sono volate anche smentite e prove contarie – è stato sulla Luna oppure è tutto un montaggio cinematografico fatto ad arte?
La Scienza ci dice che l’uomo è una scimmia evoluta, la Bibbia invece che siamo i discendenti di Adamo ed Eva; la storia ci dice che Colombo scoprì il continente americano, selvaggio e primitivo; la televisione, i giornali, e alcuni astronauti ci dicono che la Luna è stata effettivamente visitata dall’uomo. Quanto c’è di vero in questi episodi? Abbiamo costruito la nostra storia sulla base di pochi scritti, talvolta; di conoscenze tramandate da altri, sulla base di episodi verosimili e non per forza sicuri.
Ci sono, insomma, tasselli fittizi o ipotetici, non accertati al cento per cento e c’è un nome per indicarli: "ucronia", dal greco au- (“non” come negazione) e chronos (“tempo”); letteralmente, quindi, “non-tempo” o “tempo-ipotetico”.
Un esempio di queste storie inventate possono essere i miti greci: storie di dei, semi-dei, eroi leggendari dotati di qualità sovraumane, giganti, cavalli alati… Diamo per certo che non sono mai esistiti poiché non siamo in possesso di prove. Ma siamo sicuri che, a quel tempo, un cavallo dotato di ali bianchissime non svolazzzasse sulle teste degli Antichi? E se dovesse essere rinvenuto un fossile di questo bizzarro animale, l’uomo sarebbe davvero disposto ad accettare il fatto che un tempo lontano quell’essere fosse vivo?
La foto è tratta da Pixabay.com