La Società Dante Alighieri salva l’italiano! Adotta una parola e diventa "custode"!

Da oggi avrete l’onore diventare custodi di una parola italiana ! La Società Dante Alighieri , insieme ai responsabili dei dizionari p...

Da oggi avrete l’onore diventare custodi di una parola italiana! La Società Dante Alighieri, insieme ai responsabili dei dizionari più conosciuti del nostro paese – Zingarelli, Garzanti, Devoto Oli e Sabatini Coletti –, e con la collaborazione di Io donna (supplemento del Corriere della Sera), ha attivato una campagna per salvaguardare il significato delle parole, soprattutto quelle che vengono utilizzate il più delle volte a sproposito.

Gli organizzatori cercano l’appoggio di persone che intendono diventare per un anno intero protettrici di un vocabolo. Se ve la sentite, sappiate che l’iscrizione avviene sul sito ufficiale della Dante Alighieri (http://adottaunaparola.ladante.it), dove sarete chiamati a scegliere una parola. Una volta iscritti, potrete consultare una tabella con un lungo elenco di lemmi, tra i quali dovrete selezionare quello che più preferite.

Si tratta di un procedimento semplicissimo, che necessita, però, di alcuni accorgimenti; dovrete spiegare, infatti, il perché della vostra scelta e aggiungere una citazione; tramite una sottoscrizione simbolica vi impegnerete ad usare, quando si presenterà l’occasione, il termine adottato.

Ma non finisce qui! Chi sottoscrive l'accordo - gratuitamente, va ribadito - dovrà invitare anche i suoi amici a partecipare all’iniziativa: più si è, più forte ed efficace sarà la lotta agli “sfruttamenti evitabili”; sarete chiamati a segnalare canali che usano in modo inappropriato la parola da voi scelta e tutte quelle realtà in cui il lemma sembra aver acquistato un nuovo significato. Solo in questo modo diventerete a tutti gli effetti "custodi", e non virtualmente! La Società, infatti, ha pronto per tutti noi un certificato elettronico. Davvero interessante, non credete?

Massimo Arcangeli, linguista e responsabile scientifico del PLIDA, crede moltissimo in questo progetto: 

“L’adozione di una parola - ha dichiarato - potrebbe sembrare una bizzarria; costituisce invece un’opportunità perché parliamo anche di diversità culturale e la lingua, indubbiamente, ne è parte integrante. Adottare una parola può costituire una vera e propria missione civile e culturale, oltre a rappresentare un modo di ridare senso ai tanti piccoli gesti simbolici di cui si ha sempre bisogno”. 

E noi non possiamo che essere d’accordo con lui.

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