Che differenza c'è tra "legenda" e "leggenda"? Basta un'aggiunta o un'omissione di una semplice lettera,...
Che differenza c'è tra "legenda" e "leggenda"? Basta un'aggiunta o un'omissione di una semplice lettera, per trovarsi dinanzi a parole con due significati nettamente diversi. Quale forma utilizzare, allora? Possiamo scoprirlo partendo proprio dalla definizione di "legenda" e dal significato di "leggenda".
"La legenda - si legge sul dizionario HOEPLI - è una didascalia, una scrittura esplicativa dei segni convenzionali, delle abbreviazioni e dei simboli allegati a una carta geografica, a una mappa, a una tabella o a un grafico".
Sempre dal dizionario d'italiano virtuale:
"La leggenda è un racconto tradizionale di argomento generalmente religioso o eroico, ricco di motivi fantastici e soprannaturali".
Pensate, per esempio, alla leggenda sull'affondamento di Atlantide, che incuriosì moltissimo Platone, oppure a quella dei giganti, del mostro di Lochness, delle streghe, di Ercole e così via.
Vale la pena soffermarsi, a tal proposito, su un racconto davvero affascinante, quello del Minotauro, una delle tante creature della mitologia greca: col corpo da uomo e la testa da toro, si cibava di carne fresca e giovane; la leggenda narra proprio che sia stato messo al mondo da Pasifae, la moglie del re Minosse, e un toro. Minosse, forse perché geloso del tradimento della donna o forse perché spaventato dalla bruttezza di quel mostro, decise di esiliarlo in un labirinto intricatissimo, apparentemente senza vie d’uscita; qui il mostro non visse in completa solitudine: ogni nove anni, infatti, sette fanciulli e sette fanciulle gli venivano inviati come pasto da parte degli Ateniesi, per tutelare gli scambi commerciali con gli abitanti di Micene e tutte le popolazioni del Mar Egeo a loro soggette; la situazione andò avanti fino a quando Teseo, re di Atene, entrò nel labirinto e uccise il Minotauro (riuscendo a non perdersi e a trovare la strada del ritorno grazie al "filo di Arianna").
Qual è la vostra leggenda preferita?