La lingua cambia, ma stare al passo coi tempi non sempre è facile. Ecco perché " outing o coming out ?" potrebbe sembrare una...
La lingua cambia, ma stare al passo coi tempi non sempre è facile. Ecco perché "outing o coming out?" potrebbe sembrare una domanda difficilissima. Basta dare un'occhiata a un post pubblicato il 15 luglio 2012 da Beppe Grillo sul suo blog, per farsi un'idea sulla questione; anche il leader del Movimento Cinque Stelle, infatti, è caduto in errore:
"Questi farisei - così ha esordito nell'ultimo paragrafo del suo intervento, facendo riferimento al Partito Democratico -, sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai
stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Una Bindi, un
Bersani, un Rutelli. Quanti sono gay nel pdmenoelle e non lo dichiarano?
Fate outing, vi farà bene. I vostri nomi sono già
conosciuti. Non c'è nulla di male a essere gay. Fa invece sc**fo negare
diritti sacrosanti per un pugno di voti".
La parola "outing" è usata in modo assolutamente sbagliato. Ma non è finita qui: anche il nome di un film che uscirà tra non molto nelle sale cinematografiche di tutta Italia - Outing, fidanzati per sbaglio - contiene lo stesso clamoroso errore. Questo, perché "outing" e "coming out" non sono assolutamente sinonimi e vanno utilizzati in contesti completamente diversi; confonderli potrebbe essere paragonato a sbagliare l’articolo che, di volta in volta, va preposto alla parola "transessuale", che in alcuni casi va trattata come maschile e, in altri, come femminile. Ma veniamo al dunque.
Le due parole fanno riferimento a una situazione ben precisa: quella in cui si scopre che una persona - uomo o donna che sia - è omosessuale. A seconda del modo in cui avviene questa scoperta, bisognerà utilizzare "outing" o "coming-out".
Nel primo caso è qualcuno che, attraverso video, immagini, foto e quant’altro, rende noto l’orientamento sessuale del malcapitato (che si trova costretto, quindi, a smentire o confermare, o comunque a prendere una posizione); è quanto accaduto tempo fa a Paolo Limiti, il cui orientamento sessuale fu svelato da Albano Carrisi durante un programma mandato in onda su Rai Uno.
Nel secondo caso, invece, tutto avviene spontaneamente: è il diretto interessato a confessare il suo orientamento; Tiziano Ferro potrebbe rappresentare un esempio perfetto in questo caso, avendo lui fatto coming-out spontaneamente nell'autobiografia Trent’anni e una chiacchierata con papà, edita da Kowalski.
Errori del genere continuano a segnare la carta stampata; eppure, le due parole vogliono dire - così come avrete sicuramente notato - qualcosa di assolutamente diverso. Sembrano addirittura contrari.