Si dice "rigo" o "riga"? Esiste ancora una differenza tra le due parole oppure no? Ecco cosa dicono i vocabolari
Si dice "riga" o "rigo"? La risposta al quesito necessita di alcune considerazioni, visto che sia l'una sia l'altra forma sono accettabili in determinati contesti. Le due parole vengono spesso confuse, soprattutto in particolari circostanze, ma i loro significati vanno tenuti ben distinti; questo, ovviamente, se si vuole essere precisi: molti vocabolari, infatti, danno per intecambiabili le due parole. Ma vediamo quale sarebbe la differenza tra "rigo" e "riga".
Partiamo dalla parola "riga", sostantivo femminile singolare che molti sostituiscono, sbagliando, con "rigo", e dalla definizione che ne dà il Sabatini-Colletti:
"Linea diritta tracciata o impressa su una superficie: tirare una r.; foglio a righe; graffio: una r. sulla fiancata dell'auto; scriminatura dei capelli: portare la r. in mezzo’ oppure ‘sequenza di parole scritte su una stessa linea orizzontale: un tema di poche r.; cartella di trenta r.; tip. insieme dei caratteri che in una composizione tipografica occupano una determinata giustezza: una r. di corpo otto || fig. leggere tra le r., capire ciò che non viene espresso in modo esplicito".
Per i fogli di carta, insomma, parleremo di "riga" e "righe", non di altro; diversa, infatti, è l’accezione della parola "rigo". Ancora una volta, partiamo dal Sabatini-Colletti:
"Linea diritta tracciata su un foglio: sottolineare con un r. le parti più importanti di un testo; riga di scrittura a mano o a stampa; estens. testo molto breve: mandare un r. di ringraziamento" oppure "mus. r. musicale, pentagramma".
Come vedete, anche qui riporta i significati della prima parola; ad essere precisi, però, per "rigo" varrebbe soltanto l'ultimo significato, vale a dire quello legato al mondo della musica; ciò vorrebbe dire che una frase come "mi traducete un rigo di versione?" o proposizioni simili andrebbero corrette: si scrive "riga", in questo caso, e non "rigo", facendo riferimento - quest'ultimo - al pentagramma, e non a una sequenza di parole; dovremmo dire, di conseguenza: "Mi traducete una riga di versione?".
La distinzione, comunque, oggi si può dire desueta; quindi, scrivete pure come meglio credete.