Qual è il significato di "anacoreta" e quale l'etimologia della parola? Scopritelo sulle pagine di Linkuaggio!
Il significato di anacorèta non è difficile da intuire per chi ha studiato la lingua greca; non tutti, però, hanno avuto la fortuna o la voglia di impararla ed è per questo che, se non avessimo pubblicato questa immagine, forse non sarebbe stato così chiaro. Il termine, insomma, entra a far parte delle parole più difficili proposte da noi di Linkuaggio: sostantivo maschile singolare, il cui plurale è ancacoreti, è colui che si dedica alla vita religiosa astraendosi dal mondo, vivendo in un luogo appartato, deserto, lontano dagli altri; non ha alcun rapporto, insomma, con la società.
Il Sabatini-Coletti è lapidario, visto che lo descrive semplicemente come un "eremita, asceta"; sintetico è pure il Grande Dizionario Italiano di Gabrielli Aldo, edito da HOEPLI:
"Religioso che vive in solitudine, digiunando e pregando".
Vediamo pure uno stralcio della bella descrizione che ne fa Una parola al giorno:
"L'immagine fondamentale dell'anacoreta è elegante, posata: colui che si ritira. Che sia per ascesi, per preghiera, per meditazione, per raccoglimento in un momento importante della vita, l'anacoreta abbandona silenziosamente la società umana per raggiungere eremi o deserti in cui concentrarsi su un mondo tutto interiore, su un intimo contatto con la propria natura, o con sfere altissime".
Il concetto, insomma, è chiaro, così come è di facile intuizione che l'anacoreta pratichi l'anacoretismo.
Per il significato etimologico ci rifacciamo a quanto scritto da Etimo.it:
"Anacorèta lat. ANACORÈTA dal gr. ANACHORÈTES formato su ANACHORÈO cangio di luogo, composto di ANÀ avanti, indietro (v. Anà) e CHÒROS luogo. Che parte per altro luogo, onde vivere lontano dai luoghi abitati in orazioni e digiuno; che vaga per il deserto senza stanza fissa".
"L'immagine fondamentale dell'anacoreta è elegante, posata: colui che si ritira. Che sia per ascesi, per preghiera, per meditazione, per raccoglimento in un momento importante della vita, l'anacoreta abbandona silenziosamente la società umana per raggiungere eremi o deserti in cui concentrarsi su un mondo tutto interiore, su un intimo contatto con la propria natura, o con sfere altissime".
Il concetto, insomma, è chiaro, così come è di facile intuizione che l'anacoreta pratichi l'anacoretismo.
Per il significato etimologico ci rifacciamo a quanto scritto da Etimo.it:
"Anacorèta lat. ANACORÈTA dal gr. ANACHORÈTES formato su ANACHORÈO cangio di luogo, composto di ANÀ avanti, indietro (v. Anà) e CHÒROS luogo. Che parte per altro luogo, onde vivere lontano dai luoghi abitati in orazioni e digiuno; che vaga per il deserto senza stanza fissa".
Una parola che spaventava all'inizio si è rivelata davvero innocua, ma questi - lo sapete - sono gli scherzi della nostra amata lingua.