Qual è il significato della parola "idiosincrasia"? E quali i suoi sinonimi e contrari? Scopriamolo assieme tra linguistica e scienze
Il significato della parola "idiosincrasia" spazia dalla medicina alla linguistica, quindi tocca ambiti differenti, come accade con molte altre parole.
Prima di addentrarci nella scoperta dell'accezione, diciamo subito che ci troviamo dinanzi a un nome comune di cosa femminile singolare, il cui aggettivo di relazione è "idiosincratico".
Partiamo dalla definizione che ne dà il Sabatini-Coletti:
"Avversione, insofferenza per qlcu. o qlco. SIN fobia: i. per i rumori Med. Intolleranza patologica dell'organismo verso particolari sostanze: i. per gli antibiotici".
Prima di addentrarci nella scoperta dell'accezione, diciamo subito che ci troviamo dinanzi a un nome comune di cosa femminile singolare, il cui aggettivo di relazione è "idiosincratico".
Partiamo dalla definizione che ne dà il Sabatini-Coletti:
"Avversione, insofferenza per qlcu. o qlco. SIN fobia: i. per i rumori Med. Intolleranza patologica dell'organismo verso particolari sostanze: i. per gli antibiotici".
Avrete sicuramente notato che un sinonimo di "idiosincrasia" è "fobia"; in questo caso, però, siamo dinanzi a un termine molto ricercato, che vi conviene utilizzare in particolari contesti; in merito al settore medico, poi, va spiegato che l'idionsincrasia non è una allergia: quest'ultima consiste in una reazione del sistema immunitario a qualcosa che viene recepito come estraneo; l'idiosincrasia non fa riferimento al sistema e dipende da altri fattori (per esempio, dalla mancanza nell'organismo di determinati enzimi).
Parola risalente al greco antico - idios 'proprio' e synkrasis 'carattere' -, "idiosincrasia" faceva riferimento a una caratteristica peculiare del temperamento dell'individuo (senza considerare obbligatoriamente, però, avversioni o repulsioni).
Limitatamente alla linguistica, "idiosincrasia" è quel fenomeno che consiste nella creazione di parole da parte di singoli parlanti che, ovviamente, restano relegate a un ambito ristretto o individuale: una creazione idiosincratica, insomma, non appartiene a tutta la comunità (a meno che, per qualsiasi motivo, non dovesse imporsi nel gruppo di parlanti) ma solo all'individuo che l'ha creata o comunque a poche persone.