La Bibbia è il libro più tradotto al mondo . Scritta originariamente in aramaico , è stata poi tradotta per la prima volta in greco , into...
La Bibbia è il libro più tradotto al mondo. Scritta originariamente in aramaico, è stata poi tradotta per la prima volta in greco, intorno al secondo o terzo secolo a.C. La prima traduzione fu molto letta in quegli anni e molti si cimentarono nell’impresa di tradurre ancora una volta il testo, partendo da questa versione e non direttamente da quella originale. Questa pratica, ovviamente, non è molto apprezzata da tutti i linguisti e filosofi del linguaggio sicuri del fatto che, se già la traduzione comporta una distorsione e perdita di informazioni, è chiaro che è impensabile quella che parte da un’opera che ha già subito trasformazioni.
Colui che si interessò ai meccanismi della traduzione e al grande successo plurimillenario della Bibbia fu Eugene A. Nida, uno dei fondatori del moderno campo di studi della traduzione (Translation Studies) e studioso della tradizione biblica. Nel suo saggio Principi di traduzione esemplificati dalla traduzione della Bibbia afferma che ci sono ben 1109 versioni interamente tradotte del testo sacro, per non parlare del fatto che ben duecentodieci lingue posseggono il nuovo Testamento. Ciò significa che più del 95% della popolazione totale ha una copia della Bibbia nella propria lingua madre.
La diffusione così ampia delle Sacre Scritture è stata resa possibile grazie alla nascita della stampa, 500 anni fa circa, quando esistevano trentatré versioni della Bibbia, un gran numero per quel periodo; nel XIX secolo si giunse a settantuno lingue; e nel XX secolo a cinquecento, grazie anche alla traduzione in molti dialetti.
Probabilmente la Bibbia è uno di quei libri destinati a vivere in eterno. Voi cosa ne pensate?
Pascal Ciuffreda