Oggigiorno non è difficile imbattersi in parole nuove , che, non registrate in alcun vocabolario , vengono utilizzate, però, anche dai me...
Oggigiorno non è difficile imbattersi in parole nuove, che, non registrate in alcun vocabolario, vengono utilizzate, però, anche dai mezzi di comunicazione più importanti: i quotidiani, per esempio. Come sapete, la lingua italiana non è una lingua morta, e il lessico, i cambiamenti che questo subisce a seconda delle circostanze soprattutto, ne è la più chiara dimostrazione. Ma veniamo al dunque: la prima parola di questa rubrica, Parole nuove, è l'aggettivo acribioso.
Non essendo registrato né dal Sabatini-Coletti né da HOEPLI, che sono poi i dizionari che più spesso utilizziamo, converrà partire dalla base a cui l'aggettivo qualificativo fa riferimento: acribioso deriva senz'altro da acribia, che sta a indicare particolare accuratezza nel lavoro critico. Il Sabatini-Coletti fornisce come sinonimi scrupolosità e precisione, sottolineando che la prima occorrenza della parola risale al 1892.
Acribioso, dunque, potrebbe essere attribuito a chi è particolarmente accurato nella critica; significato che appartiene, tra l'altro, ad acribico. Treccani.it menziona come esempio lo stralcio di un articolo tratto da Il Foglio (10/03/2004):
Perché dedicare tanta acribiosa attenzione (e tanto spazio e tanto tempo) alla confutazione di così irrilevanti futilità e all'affermazione di tanto fragili verità?
Perché dedicare tanta acribiosa attenzione (e tanto spazio e tanto tempo) alla confutazione di così irrilevanti futilità e all'affermazione di tanto fragili verità?
Noi aggiungiamo anche:
Sì, determinante: più degli otto milioni di voti portati dai Ds e del
milione portato dai Verdi: anche se, come dice qualche acribioso
contabile, senza gli otto milioni di voti portati dai Ds avremmo perso
E voi avete mai trovato questo aggettivo da qualche parte?