Tre errori grammaticali troppo divertenti in questa nuova puntata dei "nuovi mostri" della lingua italiana. Buon divertimento!
Errori grammaticali troppo divertenti, e non stiamo esagerando. Come ben sapete, le città sono strapiene di strafalcioni: qualcuno s'improvvisa innamorato sui muri; qualche altro, invece, diventa persino provocante con certe dichiarazioni; facendosi un giro per qualsiasi centro abitato, insomma, capita sicuramente di imbattersi in dediche e messaggi strani.
Oggi la nostra rubrica I Nuovi Mostri non può che accogliere questi tre errori: il primo è uno "sotp", che l'autore non ha voluto (o forse potuto?) cambiare: lo ha lasciato lì, impresso sulla strada, senza apportare subitamente la giusta correzione, divenendo "vittima", seppur anonima, dei passanti che hanno colto l'occasione per fotografarlo. Ma non è finita qui.
Non è da meno, infatti, questo cartello che ricorda molto quello dell'ascensore nel quale bisognava "stare paralizzati le mani con le porte": "Bussare il citofono" è ciò che si legge, senza pensare che al citofono non si può bussare per nessuna ragione al mondo (non con l'intento di farsi sentire, almeno) e che il verbo "bussare" è intransitivo: non regge, quindi, il complemento oggetto.
E che dire di quest'altra scritta sul muro? Un aforisma degno di nota: "La mala azzione è degna di chi la fà!". Giusto, la tua "mala azzione", che ti ha reso degno di chissà che cosa, ha brutalmente ferito la povera grammatica italiana... (Inutile dirvi che il gruppo "zio" non va mai raddoppiato).
Ma prima di scrivere questi obbrobri, non è meglio consultare un pratico vocabolario tascabile? Non conterrà molte parole, certo, ma è comunque economico e avrebbe potuto evitare certi scivoloni.