La domanda del giorno riguarda ' istigo ', la prima persona singolare del presente indicativo ' istigare ', dal latino i...
La domanda del giorno riguarda 'istigo', la prima persona singolare del presente indicativo 'istigare', dal latino instìgo, -as, -avi, -atum, -are. Riportare il paradigma non è un dettaglio, ma è importante per trovare una risposta al quesito, un po' come è stato già fatto con 'evaporo', la cui pronuncia sorprende gran parte dei lettori (e non a torto). Ma veniamo al dunque: non si dice 'ìstigo' ma 'istìgo', e lo stesso vale per 'istìga', 'istìghi' e 'istìgano': è la lingua madre dell'italiano, il latino per l'appunto, da prendere come modello.
Riportiamo a tal proposito cosa scrive HOEPLI, Grande Dizionario Italiano di Gabrielli Aldo:
istigare
[i-sti-gà-re]
ant. o lett. instigare
(istìgo, -ghi, istìgano; non com. ìstigo, ìstigano; congiunt. pres. istìghi, istighiàmo)
Il Sabatini-Coletti accetta entrambe le forme, senza specificare che quella meno comune va evitata (anche se, a questo punto, non va considerata come un errore):
istigare
[i-sti-gà-re] v.tr. (istìgo o ìstigo, istìghi o ìstighi ecc.) [sogg-v-arg-prep.arg]
• Indurre, spingere qlcu. a qlco. di negativo: i. le masse alla violenza
• sec. XIV
Siete liberi di usarle entrambe, insomma; con la consapevolezza, però, che la forma più corretta è quella con l'accento sulla seconda i.