Sono ancora in atto gli studi sul cervello umano e sui meccanismi che portano l'uomo non solo ad apprendere la lingua italiana , ma ...
Sono ancora in atto gli studi sul cervello umano e sui meccanismi che portano l'uomo non solo ad apprendere la lingua italiana, ma anche a immagazzinare qualsiasi tipo di informazione; le ricerche in questo senso sono state e sono tuttora tantissime (le teorie innatiste, per esempio, stabiliscono che nel cervello siano contenute sin dalla nascita tutte le informazioni legate alla lingua; negano, cioè, il valore dell'esperienza e dell'esposizione del bimbo all'idioma). Tra queste, spicca senz'altro uno studio che alcuni ricercatori dell'Università di Cambridge hanno compiuto diversi anni fa: non importa - secondo le loro indicazioni - in che ordine appaiano le lettere in una parola; è indispensabile, invece, che la prima e l'ultima lettera siano al posto giusto.
Si tratta di un esperimento molto conosciuto, che ha surclassato e surlcassa ancora oggi Facebook e il web intero, e che vale la pena riproporre in un sito dedicato alle lingue e al linguaggio. Provate a leggere quanto segue:
'Secnodo un pfrosseore dlel'Unviesrita' di Cmabrdige, non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra, l'uinca csoa imnorptate e' che la pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso gituso. Il riustlato può serbmare mloto cnofsuo e noonstatne ttuto si puo' legerge sezna mloti prleobmi. Qesuto si dvee al ftato che la mtene uanma non lgege ongi ltetera una ad una, ma la paolra nel suo isineme. Cuorsio, no?'
Tutti avrete sicuramente capito quanto è scritto, pur avendo notato, ma solo a fine lettura, che qualcosa non andava; le lettere della parole, infatti, sono state posizionate in modo diverso rispetto al loro ordine regolare. Sorprendente, no?