Nel passaggio dal latino alle lingue romanze non pochi cambiamenti sono avvenuti all'interno del sistema verbale , che, perdendo alc...
Nel passaggio dal latino alle lingue romanze non pochi cambiamenti sono avvenuti all'interno del sistema verbale, che, perdendo alcuni elementi e acquistandone altri, è stato completamente scardinato e riscostruito. Nella lingua latina, per esempio, le voci del verbo erano tre: la diatesi passiva ('Sono stato picchiato da Marco'), la diatesi attiva ('Ho picchiato Marco') e quella deponente (che, uguale nella forma a quella passiva, esprimeva azioni che operavano sul soggetto stesso. MORIOR 'muoio', per dirne una).
Restringendo il nostro campo solo alla lingua italiana, pare scontato sottolineare che una delle tre voci è scomparsa: la deponente nella nostra lingua non esiste.
I cambiamenti hanno coinvolto anche i modi e i tempi del verbo. In latino esistevano solo tre modi finiti - l'indicativo, il congiuntivo e l'imperativo - e cinque modi indefiniti - infinito, participio, gerundio, gerundivo e supino -. Nella lingua italiana la situazione è differente; esiste, infatti, anche il condizionale, modo che in linea di massima riguarda la sfera dei desideri ('Mi piacerebbe tanto conquistarlo' oppure 'vorrei poterti aiutare' e così via); per di più, gerundivo e supino sono scomparsi.
Per quanto riguarda i tempi verbali, analizzeremo qui di seguito uno tra i casi più importanti. Nel passaggio dal latino all'italiano, infatti, si è avvertita in modo sempre più forte la differenza tra il passato prossimo e il passato remoto, che oggi vengono utilizzati (non tanto al Nord quanto al Sud e comunque sicuramente in produzioni impeccabili di italiano standard) in circostanze differenti. Procediamo con ordine, partendo da un esempio e dal verbo OCCUPO -AS -AVI -ATUM -ĀRE.
Il perfetto di questo verbo è OCCUPAVERUNT, che voleva dire sia 'ho occupato' sia 'occupai'; una stessa forma, dunque, esprimeva due tempi diversi; in latino, però, era possibile esprimere l'azione al passato prossimo anche con il presente indicativo di HABEO -ES -UI -ITUM -ĒRE e il participio passato del verbo (in questo caso, OCCUPATUS -A -UM); in altri termini, una frase come 'hanno occupato gli accampamenti' poteva essere resa in due modi, o con il solo verbo OCCUPAVERUNT o con la perifrasi HABEO + OCCUPATUS -A -UM:
(A) Castra occupaverunt
(B) Castra occupata habent
Il punto critico e di scardinamento del sistema sta proprio in questo doppio modo di rendere il passato prossimo: la perifrasi con il verbo avere, infatti, sostituì a pieno titolo uno dei due valori del verbo OCCUPAVERUNT, che quindi, con il passare del tempo, si affermerà soltanto come 'occuparono' e non come 'hanno occupato'.
Il verbo HABEO, in questo senso, fu decisamente produttivo.