Riassunto e temi degli Asolani di Pietro Bembo con riferimento alla struttura dell'opera e al contesto storico-culturale
Gli Asolani sono un'opera di Pietro Bembo, definibili anche come un dialogo sull'amore. L'autore impiega il dialogo per esprimere le proprie tesi sia per quanto riguarda la filosofia dell'amore, sia per la questione della lingua. Furono composti tra la fine del '400 e i primi anni del '500, e pubblicati poi nel 1505: vanno inquadrati, perciò, nel Rinascimento letterario italiano.
È importante anzitutto sapere che Pietro Bembo, nato a Venezia nel 1470, aveva avuto una formazione culturale molto ricca e aveva studiato sia i classici sia i moderni, il che costituisce una scelta abbastanza particolare nel panorama dell'epoca. Aveva potuto viaggiare e conoscere numerose realtà italiane, come Padova, Ferrara, Firenze, Urbino, Roma e Messina; a Venezia aveva anche collaborato con la stamperia di Aldo Manuzio. Per quanto riguarda la nostra opera, è interessante ricordare l'incontro, nel 1500, con Maria Savorgnan; rileggendo il loro carteggio si scopre la teorizzazione della parità tra uomo e donna nel rapporto amoroso. Gli Asolani costituiscono la prima tappa del suo percorso artistico, che si svilupperà in seguito soprattutto sulla riflessione linguistica: nel 1525 pubblica le Prose della volgar lingua, di cui le Rime, del 1530, costituiscono una sorta di eserciziario pratico.
La donna e l'amore negli Asolani
Gli Asolani dimostrano un nuovo interesse per la donna presente nel Rinascimento. Il dialogo è dedicato a Lucrezia Borgia, il che ci riporta all'ambiente del platonismo fiorentino, in cui operava Marsilio Ficino e anche, nella parte legata alla poesia, Michelangelo Buonarroti. L'opera è ambientata ad Asolo, una nota località in provincia di Treviso, nella dimora di Caterina Cornaro, regina di Cipro in esilio: tre giovani veneziani e tre gentil donne dialogano su temi legati all'amore. La domanda fondamentale è: l'amore è un bene o è un male? Dalla discussione esce l'esaltazione dell'amore platonico, che mira solo a ciò che è ideale. L'amore deve dunque essere contemplazione di una bellezza ideale, divina e autonoma rispetto alla realtà . L'opera è un misto di prosa e di versi petrarcheschi.
Struttura degli Asolani
Nel I libro si trattano gli aspetti dolorosi dell'amore; a volte gli uomini per una donna rinunciano al proprio onore e commettono vere e proprie pazzie, poiché desiderano qualcosa che non possiedono. La posizione è espressa in particolare da Perottino ed è di natura misogina. Nel II libro parla Gismondo, che critica la posizione di Perottino e parla degli aspetti gioiosi dell'amore, legato soprattutto al culto della bellezza femminile. Nel III libro Lavinello dimostra che il vero amore non è fisico, ma è desiderio della bellezza in sé; porta come sostegno della sua idea il racconto di un incontro con un eremita, che gli ha riferito che l'amore terreno è solo un tramite per giungere all'amore divino.
Gli Asolani sono testimonianza della riflessione sull'amore fatta a corte; ne scaturirà in seguito il bisogno di esprimere a parole l'amore, e quindi l'imposizione della norma linguistica attraverso la lirica amorosa. Del resto, gli Asolani sono la prima testimonianza di toscano letterario di un autore che non è toscano né per nascita né per formazione.