Come si dice? "fan" o "fans"? Si scrive "fan club" o "fans club"? Ecco una semplice guida alla formazione del plurale delle parole straniere
Si dice "fan" o "fans"? E si scrive "fan club" o "fans club"? Abbiamo già affrontato il plurale dei nomi stranieri, partendo dalla parola "film" e sottolineando che "films" non è affatto corretto: vale lo stesso per "fan", "goal" e così via? La risposta è affermativa, ma merita alcune considerazioni.
Anzitutto, va detto che l'italiano accoglie difficilmente, per sua natura, le consonanti in fine di parola (a differenza delle altre lingue romanze, come lo spagnolo o il francese); gran parte dei termini che terminano per consonante, in effetti, vanno ascritti ai cosiddetti "prestiti", vale a dire a quelle parole che le lingue prendono da altri idiomi (pensiamo a "croissant" o "Personal Computer", oppure a tutti i lessemi che in questa sede considereremo); è stato proprio l'aumento di questi termini, per di più, a rendere meno antipatica all'italiano la presenza di consonanti in fine di parola.
Torniamo alla questione principale: le parole non italiane vanno flesse o no al plurale? La risposta è no, se sono entrate nell'uso; citiamo, a tal proposito, le parole che il linguista Luca Serianni scrive in Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi:
"In generale, il nome resta invariato [...]. Non sussistono dubbi per i nomi da tempo acclimati nella nostra lingua, in gran parte d'origine inglese [...], ma il problema è aperto per i neologismi o per le voci d'uso raro. Di massima, è opportuno allineare questi casi alla norma comune: quindi i manager, gli short, i teenager, i croissant, ecc. Se invece si intende evidenziare la provenienza esotica di una parola, mantenendo il procedimento di formazione del plurale della lingua straniera, sarà buona norma ricorrere ad acluni espedienti grafici (apici, virgolette alte o bassse, oppure alla sottolineatura nell'uso manoscritto e dattilografico, cui corrisponderà il corsivo nella stampa)".
In altri termini, se la parola è entrata nell'uso, trattatela come invariabile; se, invece, volete sottolinearne la provenienza straniera, oltre a scriverla in corsivo, formatene il plurale seguendo le regole della lingua da cui deriva (generalmente mettendo -s alla fine; anche se il procedimento non va applicato a tutti i lemmi: le parole tedesche, per esempio, ne sono escluse).
Si scrive, perciò, "fan club" e non *fans club né tantomeno *fan clubs; così come si dice "fan" e non *fans, visto che entrambe le parole sono entrate nell'inventario lessicale della nostra lingua e non se ne avverte quasi più la provenienza straniera.
Anzitutto, va detto che l'italiano accoglie difficilmente, per sua natura, le consonanti in fine di parola (a differenza delle altre lingue romanze, come lo spagnolo o il francese); gran parte dei termini che terminano per consonante, in effetti, vanno ascritti ai cosiddetti "prestiti", vale a dire a quelle parole che le lingue prendono da altri idiomi (pensiamo a "croissant" o "Personal Computer", oppure a tutti i lessemi che in questa sede considereremo); è stato proprio l'aumento di questi termini, per di più, a rendere meno antipatica all'italiano la presenza di consonanti in fine di parola.
Torniamo alla questione principale: le parole non italiane vanno flesse o no al plurale? La risposta è no, se sono entrate nell'uso; citiamo, a tal proposito, le parole che il linguista Luca Serianni scrive in Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi:
"In generale, il nome resta invariato [...]. Non sussistono dubbi per i nomi da tempo acclimati nella nostra lingua, in gran parte d'origine inglese [...], ma il problema è aperto per i neologismi o per le voci d'uso raro. Di massima, è opportuno allineare questi casi alla norma comune: quindi i manager, gli short, i teenager, i croissant, ecc. Se invece si intende evidenziare la provenienza esotica di una parola, mantenendo il procedimento di formazione del plurale della lingua straniera, sarà buona norma ricorrere ad acluni espedienti grafici (apici, virgolette alte o bassse, oppure alla sottolineatura nell'uso manoscritto e dattilografico, cui corrisponderà il corsivo nella stampa)".
In altri termini, se la parola è entrata nell'uso, trattatela come invariabile; se, invece, volete sottolinearne la provenienza straniera, oltre a scriverla in corsivo, formatene il plurale seguendo le regole della lingua da cui deriva (generalmente mettendo -s alla fine; anche se il procedimento non va applicato a tutti i lemmi: le parole tedesche, per esempio, ne sono escluse).
Si scrive, perciò, "fan club" e non *fans club né tantomeno *fan clubs; così come si dice "fan" e non *fans, visto che entrambe le parole sono entrate nell'inventario lessicale della nostra lingua e non se ne avverte quasi più la provenienza straniera.