Ecco qual è la differenza tra rimorso e rimpianto: anche se le due parole vengono spesso confuse, non si tratta di due sinonimi
Qual è la differenza tra rimorso e rimpianto? Anche se non parliamo di una questione trascendentale, va detto che le due parole tendono ad essere facilmente confuse, non tanto perché si somiglano dal punto di vista grafico, quanto perché non è raro che le si utilizzi molto spesso insieme (per esempio, nel classico quesito "hai più rimorsi o rimpianti?" e non solo).
D'altra parte, il fatto che siamo qui a scriverne non è casuale: le ricerche di Google, in data 5 settembre 2013, parlano chiaro: sono circa 31mila 600 le persone che cercano "differenza rimorso e rimpianto"; meno quelle che cercano il contenuto con una frase più complessa ("che differenza c'è tra rimorso e rimpianto" si attesta attorno ai 68mila, ma altre vanno di poco oltre le 10mila ricerche); siamo comunque, però, dinanzi a una cifra tale da permetterci di scrivere un post.
Prendiamo le definizioni di "rimorso" e "rimpianto" direttamente dal dizionario online Sabatini-Coletti:
"Rimorso [ri-mòr-so] s.m. Sentimento di dolore e di tormento che nasce dalla consapevolezza dei mali commessi SIN pentimento: essere assillato dai r.; non ho alcun r. per quello che ho fatto sec. XIV".
"Rimpianto [rim-piàn-to] s.m. Ricordo nostalgico e doloroso di qlco. o di qlcu.: me ne vado senza alcun r. a. 1872".
Le due parole risalgono rispettivamente al Trecento e all'Ottocento e, per rispondere alla domanda iniziale, non vanno affatto confuse: con "rimorso" intendiamo una situazione in cui il soggetto si tormenta per qualcosa commesso in passato; con "rimpianto", invece, facciamo riferimento al ricordo che si ha di qualcuno o qualcosa.
Precisata la differenza, meglio un rimorso o un rimpianto?