Il presente del verbo "dare" vuole o non vuole l'accento? Ecco una guida alla risposta
L'accento sul presente del verbo "dare" va inserito oppure no? Questo è uno dei tanti casi in cui la spiegazione è molto più interessante della risposta, perché consente di affrontare argomenti di una certa importanza, necessari per riflettere sulla lingua in generale e sul suo funzionamento: ciò che deve emerge alla fine di questa breve trattazione, insomma, è che la lingua italiana non è un coacervo di regole e che non sempre a una domanda si può rispondere con un "sì" o un "no" netti. Ma veniamo al dunque.
Il presente del verbo "dare" è "do", un monosillabo - vale a dire una parola costituita da una sola sillaba - come "re", "si", "la" etc -: le grammatiche italiane prescrivono l'uso dell'accento sui monosillabi solo quando questi possano realmente confondersi con gli omografi, vale a dire con parole che sono scritte allo stesso modo ma che hanno un significato diverso. Facciamo subito qualche esempio, anche se vi rimandiamo al nostro approfondimento sull'accento per una maggiore comprensione:
- "La" e "là" sono due omografi - anche omofoni - e, infatti, l'accento distingue l'articolo determinativo - il primo - dall'avverbio di luogo;
- Lo stesso vale per "si" e "sì", anche se qui l'accento distingue la particella pronominale dall'avverbio di valutazione;
- Niente di diverso neanche per "se" e "sé", anche se in questo caso vogliamo rimandarvi a questo approfondimento su "sé stesso".
Potremmo continuare a lungo ma il concetto è chiaro. Come si colloca "do", quindi, in questo quadro di cose? Esiste un suo omografo? La risposta è affermativa: l'omofografo di "do" è la nota musicale.
Molti di voi potrebbero pensare che allora l'accento va inserito - e, in effetti, c'è chi lo usa -, ma noi vi chiediamo: è davvero possibile confondere "do" nota musicale con "do" verbo "dare"? questi due omografi sono realmente confondibili? La risposta è ovviamente negativa, ed è per questo che grammatiche come quella di Luca Serianni che da sempre citiamo preferiscono suggerire l'uso di "do" senza accento.
Avevamo già trattato l'argomento in un altro approfondimento, ma non fa mai male ritornare su certe questioni, perché - come vi abbiamo già detto in apertura - molto spesso si pretende una risposta veloce e non motivata, quando invece servirebbe maggiormente riflettere sui motivi che spingono a una data scelta.