Un tema svolto sul razzismo in Italia e nel mondo oggi con riferimenti socio-politici attuali e passati, alla crisi economica e ai pregiudizi in generale
Un tema svolto sul razzismo in Italia e nel mondo oggi come ieri non può che essere strettamente collegato all'immigrazione: argomento che abbiamo trattato in un altro tema svolto e che sarà citato abbastanza spesso o comunque in parti importanti del tema che vi proporremo. Vi ricordiamo che quella del razzismo è una questione sociale che permette di scrivere tantissimo, poiché può essere analizzato sotto varie sfumature e in riferimento a più periodi storici: qui non abbiamo voluto soffermarci solo su un periodo, però, ma fare parecchi esempi e rimandi, per parlare soprattutto di pregiudizio e crisi economica.
Partiamo da una possibile traccia per poi arrivare all'inizio, allo sviluppo e alla conclusione del tema:
Dai neri delle Americhe agli immigrati e i clandestini dei giorni nostri, l'uomo non riesce a convivere pacificamente con chi è diverso anche solo per il colore della pelle: episodi razzisti e insulti della peggior specie continuano a segnare la cronaca quotidiana e a dilagare sui social network, anche a causa della crisi economica mondiale che ha fornito il pretesto per poter dar sfogo ai propri istinti. Il candidato discuta il tema, fornendo un proprio punto di vista.
Introduzione al tema sul razzismo in Italia e nel mondo
Vediamo subito l'inizio del tema sul razzismo in Italia e nel mondo:
Sempre più clandestini sbarcano in Italia, sempre più culture s’incontrano e si scontrano con la nostra e sempre più sfide l’uomo moderno deve e dovrà combattere: la paura del diverso e l’assurdità dell’ignoranza sono senz’altro le più importanti e difficili da vincere, nonostante l’uomo sia persino arrivato sullo spazio e abbia il progetto di popolare altri pianeti come Marte. L’essere umano, insomma, è arrivato tanto lontano, ma, in questo caso, non ha ancora fatto grandi passi in avanti: per l'ennesima volta, vittima della crisi economica e dei proclami del politico qualunque, rischia di cadere nel baratro dell’ignoranza e di farsi sopraffare dagli istinti razzisti.
L’Italia, purtroppo, è toccata seriamente da questo problema, soprattutto ora che la guerra in Africa ha stimolato l’ondata migratoria di profughi e non solo: città come Lampedusa sono prese d’assalto e soluzioni concrete sono ancora lontane dall’essere attuate, anche per via di una politica incapace, e non solo per l'inadeguatezza di chi governa (è noto, sfortunatamente, che i fondi europei destinati agli extracomunitari vengono trattenuti alla fonte, dunque rubati e usati per il proprio tornaconto). Si tratta di una premessa importante, che può giustificare solo apparentemente, però, atteggiamenti razzisti e a tratti disumani (non di tutti, per fortuna).
Sviluppo del tema sul razzismo
Una volto introdotto il problema e contestualizzata la traccia, lo sviluppo del tema sul razzismo non può che venire quasi spontaneo:
L’ecatombe del canale di Sicilia, ancora scosso dalla morte di tutta quella gente, che dovrebbe pesare sulla coscienza dei vertici europei come un macigno, è stata commentata su Facebook e sui vari social network in modo indegno: per alcuni, questi fuggitivi “se la sono cercata”; per qualcuno, è semplicemente un centinaio di persone in meno che l’Italia dovrà mantenere; la casistica di commenti è più o meno questa, per un quadro che pare desolante: la crisi economica, che senz’altro impaurisce tutti, e i problemi quotidiani che rendono difficile la vita degli italiani, non possono essere affatto una giustificazione, visto che parliamo di esseri umani, di persone alla ricerca di “un posto al sole”, di un’oasi di pace dove poter sognare una vita diversa da quella che sono stati costrette a vivere sin da piccoli.
Molto spesso chi arriva in Italia viene paragonato a un delinquente, a un futuro assassino, quasi a un rifiuto umano, se non proprio a un rifiuto, dai più ignoranti, e questo non riguarda solo neri: il razzismo spesso coinvolge cinesi, ROM e tutto il resto delle etnie diverse dalla nostra (ovviamente non quelle provenienti dai Paesi più ricchi). Chi viene in Italia ruba il lavoro agli italiani, dicono; chi viene in Italia non può essere aiutato dallo stato, perché lo stato deve aiutare prima i suoi cittadini, dicono: insomma, sono discorsi che tutti conosciamo, e che sono pericolosi tentatori in un momento difficile come questo. Quale lavoro ruba, però, un nero che guadagna pochi euro per un’intera giornata di raccolta nei campi? E quale lavoro ruba il nero che lava i vetri delle macchine? Chi sono veramente quelli che ce l’hanno fatta? Sicuramente qualcuno è riuscito ad avviare un’impresa o a imporsi in un’azienda di un certo tipo, ma è impensabile credere che i neri ci rubino il lavoro e che la crisi economica dipenda da loro, un po’ come quando la crisi economica in Germania portò i “puri” ariani a scegliere come capro espiatorio gli ebrei (e sappiamo tutti cos’è successo dopo...).
Forse questo è solo un accumulo di pensieri retorici, e forse sono le parole di un semplice informato sui fatti politici e di cronaca che però non ha alcuna esperienza sul campo; a me piace ricordare, però, le parole di Martin Luther King e del suo discorso I have a dream, durante il quale l’attivista statunitense dichiarò di avere un sogno, in un’America che oggi è un grande esempio di civiltà multietnica, con Barack Obama, un presidente nero, a capo:
“Ho un sogno – questo, il discorso di Martin Luther King -: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: ‘Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali’”.
Conclusione del tema sul razzismo
Siamo arrivati alla conclusione del tema sul razzismo e dunque dovete far capire, con un messaggio chiaro, cosa pensate realmente e qual è il vostro punto di vista (che poi è quello che vi si chiede nella traccia). Veniamo al dunque:
Un altro luogo comune anche questo? Ma cosa sta diventando l’uomo, e cosa diventerà se la crisi dovesse portare gli italiani all’esasperazione? Inizieremo davvero a vedere morti per strada, solo perché il politico di turno, con la sua campagna di odio e razzismo, sarà riuscito a indurre il popolo ignorante – sì: la parola è proprio questa – a pensare in un certo modo? Cosa ne sarà della nostra bella Italia, se inizierà a macchiare le sue strade e i suoi bei posti del sangue di un nero? Potremo essere chiamati ancora uomini?
Non so quale sarà il nostro futuro, e come si comporterà l’Europa e la politica nazionale dinanzi a tutto questo: sono però convinto che, se molti problemi dipendono dalla politica, la coscienza è individuale, e nessun insulto ai morti in Sicilia, oltre ai tanti che purtroppo non saremo in grado di salvare, potrà trovare giustificazione in questo stato di cose. Una soluzione esiste sempre, ma questa soluzione non può e non deve chiamarsi razzismo.
Questo è il tema che vi proponiamo sul razzismo in Italia e nel mondo oggi: ricordate, però, che ne abbiamo di temi svolti nella nostra raccolta e che vi conviene senz'altro dar loro una lettura, per prepararvi al meglio in vista di compiti in classe, esami di stato o concorsi.
La foto è tratta da Pixabay.com