Questo tema svolto sulla Festa dei morti è basato su una traccia che vi chiede di esprimere un punto di vista sul senso della commemorazione e su come il consumismo ha cambiato il nostro rapporto con la festa. Sicuramente vi tornerà utile in molte occasioni
A scuola potrebbero chiedervi di fare un tema a casa sulla Festa dei morti, che - come ben sapete - cade il 2 novembre dopo quella di Ognissanti prevista il primo del mese. Ecco perché questo tema svolto sulla Festa dei morti potrebbe tornarvi utile: abbiamo cercato di scrivere qualcosa che fosse alla portata di chiunque ma che al tempo stesso non risultasse banale né linguistamente né contenutisticamente per chi leggerà; un elebaborato che vi permettesse insomma di ottenere un parere positivo da parte dell'insegnante o magari un buon voto qualora quest'ultimo fosse previsto.
Come sempre, vi suggeriamo di copiare con intelligenza: non copiate cioè meccanicamente ma pensate a come la traccia che vi proporremo è stata sviluppata e soprattutto considerate che le tracce dei vostri insegnanti saranno per forza di cose diverse dalla nostra; ecco perché dovreste aggiustare il testo, qualora fosse necessario, in base a ciò che vi è stato richiesto di scrivere. Ultima raccomandazione: adesso potete copiare e aiutarvi con un tema svolto ma assicuratevi di essere in grado di fare un tema di questo livello (piuttosto semplice, a dire il vero) in autonomia. Passiamo subito alla traccia del nostro tema sulla Festa dei morti.
La Festa dei morti ci ricorda quanto sia importante la commemorazione di chi non c'è più e quanto un legame nato in vita sia a tal punto potente da restare forte e solido anche con la morte. Qual è davvero il senso di questa festa e com'è cambiata nel corso degli anni con il consumismo? Esponi il tuo punto di vista affrontando tutti gli aspetti della traccia.
Introduzione del tema sulla Festa dei morti: solo ipocrisia?
Per qualcuno i morti vanno ricordati sempre e non solo il secondo giorno di novembre durante la classica visita al cimitero e forse chi sostiene quest'idea non sbaglia: sarebbe ipocrita pregare per i nostri cari in un'occasione come questa se poi durante il resto dell'anno non è stato dedicato loro neanche un pensiero. Ma quest'ipocrisia non riguarda solo la Festa dei defunti: è quella delle tavolate in famiglia il giorno di Natale, se tutto va bene, quando in tutte le altre occasioni ci si è dimenticati persino di farsi gli auguri; è quella della Pasqua, che riavvicina tutti solo il tempo di gustare una deliziosa colomba. Insomma trovare esempi di ipocrisia non è particolarmente difficile.
C'è un aspetto positivo però in queste ricorrenze, l'altra faccia della medaglia che tanto non piace ai bastian contrari: un giorno intero è stato dedicato in questo caso al ricordo dei nostri cari. In questo giorno cogliamo l'occasione di andare al cimitero, pregare per loro e ricordare i momenti più belli vissuti assieme; è come se anche solo per qualche ora mettessimo da parte gli impegni della vita di tutti i giorni e ci trovassimo a contatto con la realtà di quei sepolcri che rendono tutto immortale, come scriveva Ugo Foscolo nel suo Carme e come in effetti è: non c'è bisogno di scrivere un best seller né di salvare l'Italia dalla crisi economica; ognuno resta immortale nel cuore di chi lo ha amato e questa festa ci ricorda proprio lo splendore della vita eterna e la bellezza dei legami che superano la barriera del tempo e distruggono quella dello spazio.
L'introduzione di questo tema svolto sulla Festa dei morti affronta l'aspetto essenziale della traccia e cioè il senso della festa: parlando di ipocrisia delle festività ma al contempo dell'importanza che un giorno sia stato dedicato ai morti avete iniziato a esprimere il vostro punto di vista prima di parlare di un altro aspetto della traccia, e cioè di come il consumismo abbia cambiato tutto.
Commemorazione dei defunti, sviluppo del tema: come il consumismo ha cambiato la festa
Nello sviluppo del tema sulla Festa dei morti parleremo di consumismo e dell'importanza del regalo che si riceve tra Ognissanti e 2 novembre: in Capitanata si usa comprare (o riempire) una calza con tanti dolci (o con il carbone a seconda del comportamento avuto) vicino al letto del bimbo. Ovviamente abbiamo scritto il tema parlando proprio della calza ma se avete altre usanze vi basterà fare le dovute sostituzioni: l'obiettivo di questa sezione del tema infatti non è parlare di usanze meridionali o settentrionali ma sottolineare che un regalo non è solo qualcosa di materiale. Ma veniamo al dunque.
Ormai il consumismo ha cambiato anche questa festa: chissà se un bambino sa davvero cosa sia quella calza che trova ogni mattina appena sveglio, se sa chi gliel'ha portata e quale sia il suo valore. E se invece quel bimbo sapesse soltanto che la calza è un semplice regalo che vien fatto il 2 Novembre? Sarebbe senz'altro un fallimento per i genitori, che magari stanchi per il lavoro e felici per i giorni di festa non avranno neanche voluto perder tempo con certi racconti. Non accade così in tutte le famiglie ovviamente, e per fortuna, ma quante volte il valore di una festa viene ridotto al semplice regalo? Sarà anche retorica ma la verità è questa.
Dietro al senso del regalo si nasconde in effetti un po' il senso della festa sia quando i più piccoli non hanno conosciuto chi non c'è più, e allora quel regalo deve rappresentare il pretesto per parlare del passato e di chi ci ha permesso di essere quelli che siamo, sia quando i più piccoli hanno conosciuto i mittenti del loro dono: in questo caso il ricordo li riporterà vita e tutta la festa, ancor prima della visita al cimitero, avrà trovato il suo senso.
Quando ricevevo la calza da bambino pensavo sempre a chi mi avesse messo qualcosa dentro, a chi avesse scelto cosa e fantasticavo sulla vita di queste persone che in un modo o nell'altro avevano saputo di me e della mia nascita: mi tuffavo nel passato senza averlo neanche mai vissuto e a mio modo riportavo in vita tutti coloro che non ci sono più ma che un tempo c'erano e magari erano stati importantissimi per tutti quelli ancora in vita. Anche oggi questa festa mi permette di pensare a chi sarebbe stato il mio papà se non avesse avuto i suoi genitori, il mio nonno e la mia nonna, e in generale a chi saremmo stati noi se non ci fossero stati i giganti del passato che con i loro sacrifici ci hanno fatto forti e reso felici.
Conclusione del tema svolto sulla Festa dei morti: il legame della vita oltre la morte
Forse il senso della Festa dei Morti è proprio questo: non tanto il cimitero con i suoi bellissimi fiori color nostalgia quanto un piccolo angolo della casa con gli occhi chiusi a celebrare l'immortalità della vita dopo la morte nel ponte dei sentimenti che neanche il tempo potrà mai distruggere.
Come vedete, tutti gli aspetti della traccia sono stati sviluppati. Oltre al tema svolto sulla Festa dei morti potrete trovare nella nostra sezione dedicata ai temi una serie di tracce sviluppate su argomenti di attualità e su quelli che si trattano quasi sempre in classe: date un'occhiata al link che vi abbiamo suggerito insomma e sicuramente vi tornerà utile.
Foto tratta da Pixabay.com